Fai del bene e scordalo è un vecchio detto toscano che potrebbe tranquillamente essere un motto legato alla Fondazione Pupi. Si festeggia infatti il 21esimo anniversario della fondazione tanto voluta dall’indimenticato ex capitano e oggi vice presidente dell’Inter Javier Zanetti, con il preziosissimo aiuto della moglie, con il nobile obiettivo di aiutare chi ha più bisogno. Una bellissima serata in cui non manca il pensiero al campo e ad una stagione ricchissima di emozioni: “Il legame con la società è indissolubile. Con questa famiglia ho vissuto momenti indimenticabili“, ha detto.
Un amore più forte di qualsiasi risultato, anche quelli più belli e nella stagione non sono di certo mancati. “Contro il Lecce è arrivata la risposta che aspettavamo dopo Bologna. Settimi in trasferta? Abbiamo perso tanti punti e sappiamo che ci manca un pizzico di continuità in più per migliorare ancora”. Prima di chiudere con la parentesi sul campionato in corso, un dovuto pensiero al prossimo fondamentale appuntamento in Champions League con il Porto, competizione rimasta per ovvi motivi nel cuore dell’ex numero 4: “Ci aspetta il Porto e servirà un’Inter molto concentrata e determinata per far bene in uno stadio molto caldo, se il destino è questo saremo pronti anche ad un possibile derby ai quarti contro il Milan“.




In attesa di quello dell’Inter, il 9 marzo, l’ex difensore si concentra sui festeggiamenti del compleanno della fondazione: 21 anni nei quali si è fatto tanto bene per i bambini bisognosi in tutto il mondo. Nell’executive room del Meazza si è svolta l’ennesima cena di beneficenza voluta per la raccolta fondi. Tra i tantissimi partecipanti attesi nella serata, presenti gli amici e tanti ex illustri compagni: Cambiasso e Samuel, tra tutti, ma anche molti giornalisti e ovviamente dirigenti della squadra neroazzurra. Zanetti da sempre è attento al sociale, senza mai dimenticare le umili origini della sua famiglia: “Mio padre faceva il muratore, un anno l’ho aiutato e lo ricordo ancora come uno dei migliori momenti della mia vita. Lì ho capito tantissime cose e i veri valori della vita, quelli fondamentali“. Un campione senza tempo, maestro di calcio e di vita con continue dimostrazioni di quanto a volte fare del bene non sembra mai abbastanza.