Cuore a stelle e strisce ma con i primi anni della vita trascorsi tra le vie di Castelfranco Veneto, la storia di Yunus Musah ha dell’incredibile. Oggi è il gioiello del Mestalla, Gattuso al Valencia non può farne a meno e tutti i tifosi sarebbero disposti a proteggerlo a ogni costo. “Circa 20 squadre ci hanno chiamato per chiederci informazioni su di lui“, ha detto proprio l’allenatore italiano. Il destino spesso è crudele e le voci di mercato corrono lungo gli stessi corridoi che ogni tifoso percorre nel weekend e con una forza molto maggiore della scadenza del suo contratto fissata al 2026 e di una valutazione di circa 20 milioni.
Musah, il portiere che ha vinto una finale segnando 4 gol
Nato da genitori ghanesi con lo spirito americano e la voglia di giocare a calcio, è tra le fila del Giorgione Calcio 2000 che il giovane centrocampista dà i primi segnali di forza. “Ricordo ancora il nostro primo incontro al campo – ha detto il suo ex allenatore al Giorgione Rinaldi a First Time Finish – non vedeva l’ora di iniziare ma quel giorno non si allenavano i ragazzi della sua età. Era così triste che gli chiesi di allenarsi con i più grandi“. Due gol in soli 5 minuti di allenamento convinsero Rinaldi e la società tutte delle incredibili qualità, non solo balistiche, di un ragazzino timido con le parole ma sicuro con il pallone tra i piedi.
Con quella squadra vinse più trofei, spicca il torneo di calcetto contro alcune delle squadre professionistiche del Veneto. Il suo Giorgione affronta e vince 5-3 contro il Bassano Vicenza, Musah gioca da portiere ma segna 4 gol: blocca il pallone con le mani, se lo mette sui piedi e parte in un dribbling quasi infinito e inarrestabile fino alla porta avversaria.
Hello Arsenal, I’m Musah
Dati, episodi e racconti che hanno aiutato indubbiamente l’Arsenal a spalancargli le porte della sua academy appena ha deciso, insieme alla sua famiglia, di trasferirsi a Londra. Città in cui avviene la vera crescita e maturità sportiva del centrocampista che ha modo di mettersi davvero in mostra con il mondo, fino ad arrivare nel 19/20 al Valencia per scrivere le pagine che tutti conosciamo. La storia del suo trasferimento in Spagna ha dell’incredibile perché Musah decise incredibilmente di rifiutare il biennale offerto dai Gunners e partire subito per trovare maggiore spazio a Valencia.
Dopo un primo anno nella seconda squadra, ai tempi militante nella terza divisione, ha esordito a 17 anni e 288 giorni. Nelle prime 32 di campionato non riesce ad impressionare come sperato, o almeno non a livello di gol: ne segna solo uno. Nel secondo anno il dato sulle presenze lievita grazie al suo importante impiego negli impegni di Coppa, gioca 7 partite rispetto alle 3 (sempre in Coppa) del biennio 20/21 e segna due gol prima di chiudere la stagione con un bilancio di 36 partite, 2 gol e 1 assist.
Il perno centrale del Valencia
Superata la fase d’ambientamento nel calcio dei grandi, Musah è oggi un perno centrale nel Valencia di Gennaro Gattuso. A soli 19 anni, ne compirà 20 proprio durante il Mondiale nel quale sarà osservato speciale, l’americano ha già dato prova e conferma di quella maturità calcistica tanto attesa, al punto da convincere il c.t. della nazionale americana Berhalter a portarlo in Qatar. Proprio sul canale ufficiale US Soccer ha dichiarato la volontà di voler rappresentare gli USA: “E’ lì che sono nato, sono fiducioso del progetto che mi hanno presentato”.
Quest’anno ha già messo in tasca ben 11 gettoni (1 da subentrato) con i panni del centrocampista centrale ma senza remore di indossare quelli del regista, del mediano o addirittura del trequartista. 178 cm di forza fisica e dirompenza nelle progressioni palla al piede, con buona tecnica di base che lo rende efficace nell’impostazione del gioco: qualità che hanno fatto scattare l’allarme rosso nella sede dell’Inter convincendo Ausilio, e non solo, delle potenzialità del colpo e sulla possibilità di far leva sulla sua volontà di esordire in Champions League. Stelle per stelle, uno scambio equo che permetterebbe di esaudire i rispettivi desideri.