Si chiude con delle fortune alterne la quinta giornata dei gruppi delle coppe europee: partendo dalla brillante Fiorentina all’Artemio Franchi: spazzato via l’Heart, avversario tutt’altro che irresistibile, ma che aiuta a ipotecare la qualificazione viola quattro giorni di tranquillità a un’ambiente che non ha ancora digerito lo 0-4 impartito dalla Lazio di Sarri.
Bentornata Fiorentina: vola la Viola
5-1 il risultato in favore della squadra di Vincenzo Italiano: a segno ancora Jovic, che si sta ritagliando uno spazio importante in Conference League, e Barak: ma sono da sottolineare la marcature di Nico Gonzalez (doppietta), al rientro da titolare dopo 2 mesi, e di Biraghi su calcio di punizione. Viola ora secondi a quota 7 punti, dietro al Basaksehir, vittorioso anche oggi a quota 10 e davanti proprio agli scozzesi (3 punti) e al Rigas (2 punti).
Joya e dolore
In contemporanea, la Roma quasi affonda a Siviglia: contro un Betis ampiamente rimaneggiato, i capitolini vanno sotto nel primo tempo, con un tiro di Canales, che deviato si tramuta in una traiettoria che beffa Rui Patricio. Nel secondo tempo la truppa di Mourinho reagisce e cerca di buttare il cuore oltre l’ostacolo, riuscendoci in parte ma abbastanza per trovare il pari: un ottimo spunto di Abraham serve l’accorrente Camara sul lato destro dell’area di rigore, cross del guineano per il Gallo Belotti che si fa trovare al posto giusto al momento giusto e non può sbagliare.
Nonostante il gol dell’ex attaccante del Torino, la Roma non può alzare troppo la cresta perché il Ludogorets ha battuto l’Helsinki a Razgrad complicando non poco i piani giallorossi, che se vorranno evitare una clamorosa eliminazione, dovranno assolutamente battere i bulgari all’Olimpico. A questo la carica dei 70.000 dovrà fare anche la sua, per aiutare lo Special One e i suoi ragazzi a non ritrovarsi in Conference League.
Equilibrio
Tutto in equilibrio, invece, nel girone della Lazio con i biancocelesti che non vanno oltre il 2-2 contro gli austriaci dello Sturm Granz in una partita rocambolesca. La squadra di Sarri, nel finale del primo tempo, subito dopo essere passata in vantaggio con Immobile, resta in 10 per un’ingenuità di Lazzari, espulso per proteste. Nel secondo tempo gli ospiti partono forte e dopo poco trovano il gol del pareggio con Boving, talento classe 2003.
Quando l’inerzia del match sembra tagliare fuori i padroni di casa, ecco la giocata del campione: destro secco di Pedro, con un Siebenhandl a dire la verità non ineccepibile, e gol del momentaneo 2-1; tuttavia gli ospiti sono bravi a non demordere e trovano il 2-2 definitivo ancora con Boving, che con uno splendido mancino brucia Provedel e inchioda la Lazio a quota 5 punti, fermando la corsa di Sarri verso qualificazione e primo posto.