Il campionato di Serie A è pronto a scrivere le sue ultime, palpitanti pagine del volume 2024/2025. Due soli capitoli ancora, due partite che potrebbero cambiare i destini di una stagione intera. In alto come in basso, dal sogno scudetto fino all’incubo retrocessione, passando per la volata verso la Champions League: la tensione è al massimo e tutto resta sospeso. 

A separare la gloria dal rimpianto c’è solo il tempo di due domeniche. E la prossima sarà diversa, speciale, evocativa. Una sorta un omaggio ad passato remoto.Per una notte — e una sola — si tornerà all’antico. Le televisioni, padrone incontrastate del calendario, faranno un passo indietro. Niente spezzatino, niente anticipo del venerdì né posticipo del lunedì. Alle 20.45 di domenica, nove partite prenderanno il via in contemporanea, restituendo al calcio italiano un sapore dimenticato. Un tuffo nel cuore della passione, quando tutto si decideva in un attimo e la domenica era l’unico tempo possibile del pallone.

Sarà impossibile non pensare a “Tutto il calcio minuto per minuto”, alle voci ruvide e calde di Sandro Ciotti, Enrico Ameri, Ezio Luzzi. Alle esultanze improvvise che rompevano il silenzio della radiolina, senza sapere da quale campo fosse arrivato quel boato. Era il tempo dell’incertezza vera, dell’attesa condivisa, delle mani che stringevano forte la schedina. Quella magia, per una sera, tornerà ad abitare i nostri salotti e le nostre emozioni.

Ma la nostalgia è solo cornice di un quadro avvincente. In vetta, lo scudetto è una corsa a due tra il Napoli e l’Inter. Un solo punto separa i partenopei dai nerazzurri, un duello che si gioca sul filo dei nervi e di pochi decisivi dettagli. Il Napoli, vuole bissare l’impresa di due stagioni fa sotto la guida di Spalletti e consacrarsi in una eterna lotta contro le squadre del nord. 

L’Inter di Inzaghi, invece, sogna il trionfo dopo le notti europee che l’hanno riportata a giocare una finale di coppa dei campioni dopo una cavalcata straordinaria. Alle loro spalle, la bagarre Champions è un groviglio di ambizioni e tensioni. Roma, Lazio, Juventus, Bologna, Milan: cinque pretendenti per un solo biglietto verso il paradiso europeo. Ogni punto pesa come un macigno, ogni gol potrebbe valere decine di milioni e un’estate con o senza stelle.

Lecce-giocatori

Non meno acceso il dramma che si consuma in fondo alla classifica. Con il Monza già retrocesso, restano due i posti per l’inferno della Serie B. A rischio ci sono Lecce, Empoli, Venezia, Parma, Verona e Cagliari: sei squadre sospese tra il sogno della salvezza e la paura di sparire dal grande palcoscenico. Per loro non ci sarà gloria, solo la lotta per sopravvivere. 

Sarà dunque una domenica d’altri tempi, ma con una posta in palio moderna, altissima, spietata. In 90 minuti si decideranno sogni e incubi, premi e condanne, sorrisi e lacrime. Il pallone rotolerà su ogni campo pesante come un macigno. E noi, come allora, saremo lì. Con il fiato sospeso. A inseguire un boato ad occhi chiusi, sentendo da lontano quella voce graffiante: “scusa Ameri, intervengo da San Siro…!”

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