In questi giorni caratterizzati dalla eNazionale e dal vicino ritorno della eSerie A, non potevamo evitare di intervistare uno degli streamer di FIFA più conosciuti del momento: Hollywood285!

Nello Nigro, in arte Hollywood285, oltre ad essere un conosciutissimo streamer (si è piazzato al terzo posto nell’ultimo recap annuale di Twitch tra i canali di FIFA più seguiti al mondo, secondo in Italia soltanto a ZanoXVII), è il coach della eNazionale italiana di FIFA e del Cagliari eSports.

In questa breve chiacchierata il “maestro” ha risposto ad alcune nostre domande e curiosità riguardanti la sua carriera, non vi resta che dargli un’occhiata! Go for it!

Salve maestro! Per cominciare, ci può dire cosa si prova ad essere il coach della eNazionale?

“Essere il coach della eNazionale è ovviamente un grandissimo onore ma anche allo stesso tempo una responsabilità, perché si ha a disposizione un team di top players che si deve mettere nelle condizioni di rendere al meglio.

“Per cui non è che sento la pressione, perché sono abbastanza abituato ad essere possiamo dire sotto i riflettori, sento però la responsabilità di doverli far performare perché hanno tutti i mezzi per farlo e perché l’Italia come al solito si aspetta tanto dalle proprie squadre, che siano di calcio, di atletica o di qualunque tipo di disciplina.”

Cosa ha provato quando è arrivato la prima volta a Coverciano?

“Quando sono arrivato a Coverciano onestamente è stato abbastanza surreale: dall’esterno più o meno ci si immagina questo posto, quando si vede ad esempio il luogo dove fanno le interviste della Nazionale di calcio, però nel momento in cui arrivi lì è tutta un’altra storia.”

Si respira un’aria magica, è un posto bellissimo: in ogni dove c’è la storia della Nazionale italiana, a partire dal museo che è un qualcosa di incredibile. Ci sono cimeli che vanno dalla prima Nazionale italiana fino all’ultima, tra cui tutti i vari trofei: è veramente pazzesco.

Disputare gli allenamenti o una competizione da lì, esportivamente parlando, può dare una marcia in più ai ragazzi facendogli sentire maggiormente l’importanza del ruolo che ricoprono.”

Nello specifico, che compito svolge il coach della eNazionale? Cosa ne pensa dei players che la rappresentano?

“Un coach nell’eSport, parlando di FIFA, svolge due ruoli: uno pre-competizione e uno durante la competizione.

“Il primo prevede la preparazione dell’atleta seguendolo durante gli allenamenti, prevalentemente confrontandosi su quelle che possono essere determinate meccaniche da sfruttare in alcune situazioni e cercando di correggere degli errori che il player fa con una certa costanza: è un allenamento prettamente tecnico.

Il secondo compito del coach durante la competizione consiste nel fare da spalla, dare supporto psicologico: non c’è tanto un’invasività a livello tecnico, essendo dell’opinione che quando i ragazzi “scendono in campo” devono avere la mente libera, non avere alcun tipo di distrazione o alcun tipo di dubbio che gli può essere messo in testa da una persona comunque esterna che non è lì che compete al loro fianco.

Tra una pausa e l’altra, oppure tra una partita e l’altra ci può essere un confronto, anche se preferisco lasciare sempre al di fuori ogni tipo di tecnicismo durante la competizione, cercando di essere presente prevalentemente per dare una parola di conforto nel caso in cui la performance non sia delle migliori oppure di caricare ulteriormente l’atmosfera quando le cose vanno bene. Nello specifico poi il coach della nazionale, oltre a svolgere questi compiti che svolge di solito un coach di FIFA, ha anche il compito di convocare ogni volta per le varie competizioni tre dei sei players a disposizione che sono stati chiamati alla fase di qualifica a Coverciano: è una bella responsabilità perché sono sei players incredibilmente forti e sono messi tutti benissimo nel Ranking europeo: abbiamo addirittura il primo, il secondo, il quinto, il decimo e il venticinquesimo.

Sono dei ragazzi che a livello sia nazionale che internazionale hanno dimostrato di essere di valore incredibile: sicuramente devono e possono portare alti i nostri colori.”

Parlando di Twitch, si aspettava tutto questo successo, arrivando ad essere uno degli streamer più seguiti al mondo su FIFA?

“Per quanto riguarda Twitch, se mi aspettavo quasi cinque anni fa quando iniziai di diventare uno degli streamer più seguiti di FIFA al mondo ti dico magari di no. Però, il fatto che all’epoca lasciai un lavoro da programmatore a tempo indeterminato per dedicarmi totalmente a Twitch, quando facevo dieci spettatori e avevo penso due sub e quindi non guadagnavo assolutamente nulla dallo streaming, forse in cuor mio ho sempre un po’ creduto in questa cosa. Ho visto in me delle potenzialità che poi vuoi per merito, vuoi per costanza, vuoi per fortuna, hanno dato modo di affermarmi sulla piattaforma. Da qui a dire che pensavo di diventare un domani uno dei primi tre streamer più visti al mondo di fifa ti dico anche no, che però in fondo credevo di diventare comunque un buono streamer assolutamente sì.”

Cosa ne pensa della sua community?

“Penso che la community rispecchi quello che è lo streamer: se si riesce a gestire la chat in maniera tale da rimuovere soggetti maleducati e si riescono a far capire al proprio pubblico i propri valori e il proprio modo di fare, dando un’impostazione vera e propria alla streaming, con il tempo anche la chat inizia ad indirizzarsi in quel senso.

È un processo abbastanza lungo e devo ringraziare anche i moderatori per l’ottimo lavoro fatto. L’ho notato nel tempo, tanto è vero che nelle live magari un po’ più tossiche si assiste a chat tossiche. Nel mio caso, dove cerco di dare un’impostazione alla mia live un po’ più professionale lato FIFA, ma comunque sempre basata sul divertimento, vedo che anche la chat ha proprio quel tipo di atteggiamento: tutte le persone sono molto educate e si divertono discutendo su argomenti di ogni genere, oltre a parlare del videogioco. Non credo di poter desiderare una community migliore della mia.”

Cosa lo ha spinto ad intraprendere la carriera da streamer?

“In primis ciò che mi ha spinto ad intraprendere questa carriera è una profonda insoddisfazione di quella che era la mia vita all’epoca. Avevo un posto fisso, ma non era un lavoro che mi rendeva felice: per cui, anche in seguito ad alcuni episodi spiacevoli, come rotture con persone che erano state importanti fino a quel momento nella mia vita, decisi di resettare tutto e di dedicarmi a quello che mi faceva stare bene, mi faceva svagare e in quel momento era appunto lo streaming.

Quando iniziavo le live mi sentivo felice e a mio agio, contento di intrattenere e di giocare (che è sempre stata una mia passione): ricevevo poi dei feedback, seppur da pochissime persone, di gente che mi diceva che in qualche modo con le mie streaming riuscivano a tirarsi su di morale. L’intrattenere è sempre stata una cosa che mi è venuta abbastanza spontanea e mi sento proprio appagato quando la gente mi dice che gli riesco a strappare una risata. Quindi tutti questi fattori, ossia insoddisfazione personale e piacere nel vedere una risposta positiva da parte di chi mi guardava, mi hanno spinto a intraprendere questa strada.”

Qual è il suo rapporto con gli altri streamer di Fifa? È particolarmente legato con qualcuno?

“Riguardo il mio rapporto con gli altri streamer, mi sono sempre fatto gli affari meno miei: non ho mai dato fastidio a nessuno e non ho mai cercato la discussione con altri streamer. Seguo la filosofia del “fatti i fatti tuoi che campi cent’anni”, come diceva un vecchio saggio.

Questo mio modo di fare alla lunga, dopo quasi cinque anni sulla piattaforma, mi ha permesso di guadagnare la stima di tutti i colleghi. Mi viene detto che quando gli altri parlano di me parlano sempre positivamente; è normale poi risultare più simpatico ad alcuni rispetto ad altri, quello sì. Sono sicuro però che di base, perlomeno per come mi comporto, di avere un po’ la stima di tutti coloro che sono nell’ambiente. Se sono più legato con qualcuno? Sì, ovviamente c’è un rapporto di grande amicizia con i ragazzi del team Exeed, in particolar modo con Dagnolf, Ribera, Obrun e Ylenia Frezza. Mi conosco comunque più o meno con tutti gli streamer della community di FIFA, con alcuni anche di persona e c’è un ottimo rapporto: anche da questo punto di vista non credo si possa chiedere di più.”

Concludiamo ringraziando nuovamente Hollywood285 per la piacevole chiacchierata, rimanete sintonizzati su marcobarzaghi.com per le prossime interviste! Stay tuned!