Il progetto Superlega torna di nuovo a far parlare di sé.
La grande rivoluzione del calcio, che circa un anno fa era stata proposta ai vertici calcistici ma senza successo, sembra ora rivedere la luce. Questa nuova competizione per dodici grandi club calcistici che insieme hanno creato questa nuova proposta, da sviluppare nei giorni infrasettimanali ma governata dagli stessi club fondatori.
- JUVENTUS;
- INTER;
- MILAN;
- BARCELLONA;
- REAL MADRID;
- ATLETICO MADRID;
- ARSENAL;
- CHELSEA;
- LIVERPOOL;
- MANCHESTER UNITED;
- MANCHESTER CITY;
- TOTTHENAM
I colossi calcistici europei hanno pensato e ideato questo progetto al fine di risanare i conti del calcio che vede complessivamente il bilancio in rosso di circa 5 miliardi. Quindi l’idea centrale sarebbe di aumentare il numero di partite più sentite per arrivare alle generazioni di tifosi più giovani e di ogni parte del mondo. Per far si che questo accada però, urge un finanziamento di circa 900 milioni di euro per organizzazione e restituzione del debito; solo il resto andrà ai club partecipanti alla competizione.
Superlega: here we go?
La Superlega sarebbe strutturata in due gironi da dieci squadre, con partite disputate in turni infrasettimanali: la prima fase composta da scontri di andata e ritorno fra le dieci squadre del rispettivo girone, a seguito poi la fase a eliminazione diretta che coinvolgerà solo dieci squadre delle venti totali. Le prime tre di ogni girone avranno l’accesso diretto ai quarti di finale e insieme a loro, l’accesso sarà consegnato anche alle vincenti degli spareggi fra le quarte e quinte di ogni girone. Essendo una competizione infrasettimanale andrebbe a contrastare l’attuale Champions League con l’obiettivo di sostituirla.
Ma come il calcio insegna, la partita finisce quando l’arbitro fischia e in questo momento non è ancora finita. Nelle ultime ore pare che il parere dell’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Rantos (atteso per il 15 dicembre) sarà a favore della Superlega. La sentenza definitiva è attesa invece a inizio 2023, rivoluzione in arrivo?