Karma: tifosi inter a portotifosi inter a porto

Voi ci lasciate fuori, noi vi buttiamo fuori: questione di karma. Quasi come se fosse una regola matematica, un assioma.

È successo anche ieri, nella magica notte di Porto, quando a centinaia di tifosi interisti accorsi sulle sponde del fiume Duero solo per sostenere la propria squadra è stato impedito di entrare allo stadio Do Dragao.

Già nel corso della mattinata, le autorità portoghesi avevano intrapreso un dietrofront rispetto alle precedenti disposizioni: i supporter nerazzurri, ad eccezione di quelli accreditati nel settore ospiti, non avrebbero potuto accedere alle tribune, nonostante in possesso di un regolare biglietto.

A poche ore da Porto-Inter, valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, la situazione sembrava essere stata risolta grazie anche alla mediazione delle Forze dell’Ordine portoghesi. Le due società si erano, infatti, diplomaticamente accordate circa il via libera all’ingresso dei tifosi italiani sugli spalti del Do Dragao, ad eccezione di quelli che sarebbero dovuti andare nella curva del Porto.

Inoltre, forse per eccesso di prudenza, si era optato affinchè gli interisti assistessero al match privi di qualsiasi vessillo di riconoscimento. Allo stadio sì ma in borghese, insomma.

Karma: a Porto i tifosi dell'inter

Le autorità non hanno mantenuto i patti

Nonostante gli accordi, le autorità iberiche non hanno mantenuto i fatti. Infatti, centinaia di fans nerazzurri, in possesso di un regolare tagliando acquistato a proprie spese, non sono comunque riusciti ad assistere alla grande impresa della loro Inter, perché bloccati fuori dai cancelli.

Durante la partita, all’esterno dello stadio, si è venuta a creare una pericolosa calca: gente ammassata, che, in Italia, ha ricordato gli episodi di Torino, quando, durante la finale di Champions 2017, si sono verificati gravi incidente che hanno coinvolto tifosi juventini imbottigliati in piazza San Carlo. Fortunatamente, a Porto è andata meglio.

Del vergognoso trattamento riservato agli italiani ha parlato anche Beppe Marotta, il quale si è così espresso: “È un fatto spiacevole, in un mondo in cui l’aspetto calcistico deve rappresentare un momento di aggregazione e felicità. È una pagina amara. Faremo un esposto per capire cosa è successo: le Forze dell’Ordine ci avevano rassicurato sull’ingresso dei tifosi”.

La risposta della UEFA

Non si è fatta troppo attendere la risposta dai piani alti che in mattinata ha diramato una nota ufficiale per aggiornare sul caso: “La UEFA è stata informata e ricorda che i propri stabiliscono che il 5% della capienza dello stadio deve necessariamente essere fornito alla squadra ospite in un’area riservata per i propri tifosi”, si legge. “La responsabilità per la gestione sicura e protetta degli spettatori e la relativa politica di emissione dei biglietti sono determinate dall’organizzatore della partita e dalle autorità competenti. Le misure di mitigazione sono state discusse tra i due club. La UEFA sta attualmente esaminando la questione”.

I precedenti storici: Barcellona

Purtroppo, prima di ieri, si erano verificati fatti del tutto simili, sempre a danno dei tifosi interisti durante le trasferte europee. Proprio nella stagione odierna, in occasione della partita Barcellona-Inter del girone di Champions League, terminato poi con l’eliminazione dei catalani a favore dei Nerazzurri, ai numerosi italiani era stato riservato lo stesso trattamento, impedendo il loro ingresso al Camp Nou.

Ripercorrendo a ritroso la recente storia del calcio, un altro sgradevole e vergognoso episodio interessò sempre la squadra e la città di Barcellona. Nel 2010, l’armata di Mourinho fu accolta in Catalogna in un clima quasi di guerra, ove lo slogan del momento, pronunciato dalla bocca di uomini, donne, anziani e bambini, era “Venderemo cara la pelle”.

Inoltre, per fare sfoggio della loro antisportività, sempre in quell’occasione un nugolo di tifosi blaugrana trascorse la notte, antecedente la partita, a fare chiasso sotto l’hotel dell’F.C Internazionale, senza calcolare, però, la scaltrezza dello Special One che, in via preventiva, aveva fatto sistemare i suoi calciatori in una diversa ala dell’albergo.

Il karma ci vede lungo

Curiosamente, e giustamente, in tutti e tre gli episodi raccontati le squadre di casa, nonostante gli atteggiamenti riprovevoli riservati ai tifosi avversari, sono sempre state eliminate dalla stessa Inter: in semifinale nel 2010 (Barcellona), agli ottavi nel 2023 (Porto), nei gironi 2022-23 (di nuovo Barcellona).

Caso vuole che, in tutte e tre le occasioni, le formazioni casalinghe sono uscite sempre a causa di un pareggio interno, dovendo patire, dunque, la sofferenza data dalla fiammella della speranza, accesa fino alla fine. Una sottile linea fra la vita e la morte, insomma.

Forse, la prossima volta, un po’ di gentilezza ripagherà. Proprio come nella vita.