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Non so neanche chi sia o cosa sia Glas Trust“, risponde così il notaio Carlo Marchetti, membro del Cda dell’Inter dall’anno scorso e più precisamente dal prestito di Oaktree. Una testimonianza forte e diretta, che si aggiunge a tutte quelle raccolte in questi ultimi giorni per snocciolare e smontare la questione PIF/Aramco.

L’ingresso nel consiglio

L’ennesima tesi che distrugge qualsiasi favola sul tanto millantato avvento di una nuova proprietà, che fosse saudita o meno, in casa Inter da parte di chi dell’Inter ne è parte integrante da ormai più di un anno. Urge però un salto temporale all’indietro che possa far luce sull’ingresso del notaio Marchetti che abbiamo raggiunto in esclusiva con i nostri microfoni.

Il ribaltamento della situazione, come tutti sappiamo, risale al periodo post-Covid quando l’economia globale si è improvvisamente ritrovata a dover far fronte alle conseguenze di una pandemia che l’hanno inevitabilmente messa in ginocchio. Il calcio è stato tra i settori più colpiti: gli stadi chiusi furono solo una delle peggiori conseguenze di un periodo entrato di diritto nella storia mondiale. Una situazione in cui soprattutto l’Inter del presidente Zhang, ostacolato da alcune direttive del governo cinese, ebbe la peggio. L’idea però è sempre stata quella di restare al comando, come più volte ribadito proprio nell’Assemblea dei soci in cui il giovane presidente aveva già annunciato la necessità di una sensibile riduzione dei costi: ma questo non voleva e continua a non voler dire cessione della società.

E’ in questo senso che il prestito multimiliardario di Oaktree (275 milioni di euro) ha dato aria alle casse nerazzurre, con il massimo consenso di tutti i membri del consiglio. Com’è normale che sia, l’innesto di nuovi capitali da un nuovo fondo inevitabilmente produce variazioni nel Consiglio di Amministrazione. Ed è in questo punto che si colloca l’ingresso dei due consiglieri, di cui uno già citato all’inizio dell’articolo: il notaio Carlo Marchetti e Amedeo Carassai, entrambi Amministratori Indipendenti nel Consiglio di Amministrazione della società.

Una dichiarazione che di fatto mette la parola fine a questa telenovelas nata nel sottobosco dei social e che aiuta a dimostrare come Glas Trust, non solo sia quasi sconosciuta ai membri del Consiglio di Amministrazione, ma che altro non sia se non una semplice società di servizio che si occupa della gestione amministrativa del debito per conto di Oaktree e non la longa manus di qualcuno.