Alla luce della volontà “separatista” del Milan, alla quale è seguita una presa di posizione del tutto simile da parte dei cugini nerazzurri, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha incontrato le delegazioni delle due società per fare il punto della situazione sul nuovo stadio milanese. L’argomento che più premeva al primo cittadino erano, e sono, le sorti della Scala del Calcio, del quale egli ha sempre caldeggiato la ristrutturazione e il suo ammodernamento.
Dalle sue parole, emergerebbe come il summit con Inter e Milan abbia lasciato Sala con un po’ di amaro in bocca. Lo stesso ha, infatti, dichiarato:
“Da questo incontro viene fuori una cosa evidente: il vecchio San Siro non lo vuole più nessuno. Sono amareggiato da sindaco, cittadino e tifoso; ma era una cosa che avevamo ampiamente capito”. Inoltre, sul fatto di poter affittare il Meazza a un solo club, il sindaco ha aggiunto: “Il problema sono i ricavi, perché le squadre ritengono di non poterne realizzare quanti ne vorrebbero, anzi, a livello di libri vale talmente poco che il Comune potrebbe cederlo a una delle due squadre a un prezzo davvero quasi stracciato”.
Nella riunione fra il Comune di Milano e le due società calcistiche, si è inoltre discusso dei nuovi progetti di Inter e Milan e delle loro problematicità realizzative. Questo il pensiero di Beppe Sala sul punto:
“Il processo di autorizzazione per lo stadio vicino all’attuale Meazza (zona “La Maura”, n.d.s.) va avanti, ma ho chiesto al Milan in due o tre settimane di rispondere alla nostra richiesta o di dirci se abbandonano questa ipotesi. Uno stadio fuori dal Comune? Continuo a desiderarlo in città, ma l’Inter non vede altre aree nel Comune. In effetti, se per le ipotesi di cui si è parlato non è uscita un’altra area a Milano, è perché probabilmente non c’è”.
Beppe Sala si è poi voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa circa il comportamento di Inter e Milan:
“Non sono sorpreso dalle motivazioni dei club, ma ero nella scomoda posizione di leggere le cose sui giornali e non avere notizie ufficiali, per questo ho convocato le società. La Maura è un’ipotesi delicata perché sta nel Parco Sud, ma il Milan vorrebbe portarci anche ciò che ora è al centro Vismara, quindi giovanili e calcio femminile”.
Infine, un’ulteriore chiosa sulla volontà delle squadre di abbandonare il Meazza:
“Il punto vero è che nel calcio moderno serve uno stadio moderno. La mia speranza iniziale è stata quella del ripristino di San Siro, ma le squadre mi hanno fatto capire che non è una situazione fattibile”.
Le parole di Antonello
Intervenuto al meeting quale rappresentante dell’F.C. Internazionale, il dirigente nerazzurro, Alessandro Antonello, ha detto la sua sull’attuale situazione legata al nuovo stadio milanese:
“L’opzione principale resta San Siro insieme al Milan, che oggi ufficialmente ha comunicato che c’è un interesse formale per l’area La Maura. Questo richiederà alcune settimane di analisi da parte del Milan. Restare a San Siro assolutamente non è un’opzione per l’Inter. Se il Milan dovesse andare a La Maura, l’Inter andrà in un’altra area già identificata, fuori Milano. Non possiamo svelarla perché c’è un piano di confidenzialità che dobbiamo mantenere”.
La zona identificata dall’Inter in caso di fallimento del progetto “Cattedrale” sembra essere quella del Comune di Assago, già sede del Forum.
Dunque, quello che voleva essere un incontro chiarificatore ha, di fatto, aggiunto ulteriori incertezze e punti interrogativi. Per tutti.
Adesso, come detto da Antonello, per scoprire il piano B dell’Inter dovremo attendere fra le due e le tre settimane per scoprire se il Milan virerà veramente verso La Maura chiudendo definitivamente il progetto “San Siro”
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