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La UEFA ha ufficializzato le sanzioni legate alla prima applicazione piena del nuovo regolamento sul Fair Play Finanziario. Una stretta che guarda alla sostenibilità e alla gestione virtuosa dei club europei con un focus su bilanci, plusvalenze e costi delle rose. In Italia, la Roma incassa una multa da 3 milioni di euro per il lieve superamento degli obiettivi prefissati.

Nel mirino sono finiti anche alcuni giganti del calcio europeo come Chelsea, Barcellona, Aston Villa, Porto e Lione, tutti colpiti dalle conseguenze del mancato rispetto di accordi di settlement. La linea della tracciata è netta: meno tolleranza e una maggiore trasparenza per il calcio continentale.

Roma multata, Inter e Milan promosse: cosa dice la UEFA

Il club giallorosso è stato sanzionato per aver “leggermente superato” i limiti previsti dall’accordo transattivo sottoscritto con la UEFA nel 2022. I 3 milioni di euro di multa arrivano dopo un’operazione di mercato volta a sistemare i conti in extremis, con le cessioni di Zalewski, Abraham e non solo che, però, non sono bastate a evitare lo sforamento. Un passivo contenuto, che non comporterà sanzioni sportive o limitazioni di sorta per quanto riguarda il mercato in entrata.

Diverso il discorso per Inter e Milan, che rientravano anch’esse negli accordi ma hanno rispettato pienamente gli obiettivi intermedi, secondo quanto riportato dalla UEFA nel comunicato ufficiale. Una promozione che conferma la traiettoria di stabilità economica perseguita da entrambe le dirigenze meneghine. La Juventus, invece, verrà valutata nella primavera 2026, tenendo conto anche delle ripercussioni della squalifica europea subita nel 2024.

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Sanzioni pesanti in tutta Europa

La prima vera applicazione della riforma del Fair Play Finanziario non ha fatto sconti nemmeno ai colossi del calcio europeo. Il Chelsea, per esempio, ha siglato un accordo quadriennale con la UEFA che prevede una sanzione potenziale di 80 milioni di euro, di cui 20 già versati, a fronte delle criticità emerse nella gestione finanziaria. Anche il Barcellona non è uscito indenne: per i blaugrana è stato previsto un accordo biennale e una multa da 60 milioni (15 subito, il resto condizionato).

Situazione simile per Lione e Aston Villa, sotto vincoli fino al 2029 e soggetti a limitazioni sull’iscrizione dei giocatori in Lista A. In caso di retrocessione in Ligue 2, il club francese sarebbe anche escluso automaticamente dalle coppe. Mentre pure l’Hajduk Split è stato sanzionato e sarà monitorato fino al 2028.

A tutti questi club è stato contestato il mancato rispetto della nuova “Football Earnings Rule”, che limita a 60 milioni le perdite di bilancio su base triennale. E, in molti casi, anche il superamento della soglia dell’80% dei ricavi per il costo della rosa, la cosiddetta “Squad Cost Rule”. Un segnale forte della UEFA: la sostenibilità non è più una raccomandazione ma una condizione per restare nel calcio d’élite.

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