Ranieri rifiuta l’Italia, lasciando la FIGC in un caos inaspettato. Claudio Ranieri, l’esperto tecnico romano, ha declinato l’offerta di diventare il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, comunicando la sua decisione con un messaggio al presidente Gabriele Gravina nella notte. Dopo l’esonero di Luciano Spalletti, seguito alla deludente sconfitta per 3-0 contro la Norvegia e a una vittoria poco convincente contro la Moldova, la Federazione aveva puntato su Ranieri per risollevare le sorti degli azzurri. La sua esperienza e il suo carisma, dimostrati in imprese come la vittoria della Premier League con il Leicester o il risollevamento delle sorti della Roma durante la stagione di Serie A appena conclusa, lo rendevano il candidato ideale.
Purtroppo però l’allenatore ha scelto di rifiutare gli azzurri per concentrarsi solo sul suo impegno con la Roma, dove ricopre il ruolo di senior advisor per i Friedkin. Ora la FIGC dovrà scegliere bene il suo condottiero, fallire la qualificazione ai mondiali per la terza volta di fila significherebbe cadere in un baratro.
Ranieri rifiuta l’Italia: una decisione legata alla Roma

Ranieri rifiuta l’Italia per restare concentrato sul suo ruolo nella Roma. Inizialmente, la FIGC aveva ottenuto il via libera dai Friedkin per un possibile doppio incarico, con Ranieri come ct e consulente del presidente romanista. Tuttavia, dopo riflessioni notturne, l’allenatore ha comunicato il suo “non me la sento” a Gravina, sottolineando che la decisione è stata esclusivamente sua. I Friedkin gli avevano garantito pieno supporto, ma Ranieri ha preferito concentrarsi sul suo ruolo di supervisore. Questo dietrofront ha spiazzato la Federazione, che contava sulla sua capacità di gestire situazioni complesse, come dimostrato nelle sue esperienze con Cagliari, Fiorentina e Roma, per guidare l’Italia verso il Mondiale 2026.
Caos in Nazionale: chi il preferito dopo Ranieri?

Il rifiuto di Ranieri ha gettato la Nazionale in una crisi di leadership, con la FIGC costretta a riaprire la caccia al nuovo ct. Tra i nomi in pole position emerge Stefano Pioli, ex allenatore del Milan, che potrebbe lasciare l’Al Nassr senza troppe complicazioni legali. La sua candidatura guadagna terreno, anche se non mancano alternative o ipotesi audaci, come un ritorno di Roberto Mancini. La situazione al momento è delicata. Dopo la debacle contro la Norvegia e una prestazione opaca contro la Moldova, l’Italia rischia di perdere il treno per la qualificazione diretta al Mondiale 2026 e sarebbe il terzo mondiale senza gli Azzurri. La Federazione deve agire rapidamente per evitarlo, e l’incognita playoff come unica speranza qualificazione sembra sempre più concreta. Il nuovo ct non avrà quindi vita facile, dovrà ricostruire un gruppo privo di identità, come evidenziato dalle recenti prestazioni, e ridare fiducia a un ambiente scosso.
Il futuro di Ranieri e le prospettive della Nazionale

Con il suo no, Ranieri ha deciso di concentrarsi sul progetto Roma, dove il suo ruolo di consulente è cruciale per la transizione verso la nuova era con Gian Piero Gasperini come allenatore. La sua decisione è stata accolta con entusiasmo dai tifosi romanisti, che sui social hanno celebrato la sua fedeltà, definendo la Roma “la sua vera Nazionale”. Intanto, la FIGC è di fronte ad un “out-out”.
La scelta del prossimo ct sarà decisiva per il futuro del calcio italiano, che vive un momento di profonda crisi ormai da diversi anni. La Nazionale, reduce da un 2-0 contro la Moldova che ha mostrato lacune tecniche e motivazionali, ha bisogno di un leader capace di ricompattare il gruppo e restituire orgoglio a una maglia che vanta quattro stelle mondiali. Ranieri, con la sua esperienza, avrebbe potuto essere l’uomo giusto, ma il suo rifiuto lascia l’Italia a un passo dal baratro, con il tempo che stringe per evitare il terzo fallimento mondiale di fila.
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