lukaku contro il passatoLukaku-qatar

Il girone F del Mondiale in Qatar presenta la sfida tra la seconda e la terza classificata di “Russia 2018”: la Croazia e il Belgio. Se sulla carta le due compagini lottano per aggiudicarsi il primo posto, sul campo non sarà dello stesso avviso Hakimi che, con il suo Marocco, cercherà di rovinare la festa ai due ex compagni Lukaku e Brozovic. Tuttavia, la prima outsider del girone è il Canada di Alphonso Davies, che ha eliminato Messico e USA nel girone di qualificazione.

Belgio in cerca di un posto tra le grandi

Nonostante la squadra di Roberto Martinez abbia fallito l’accesso alla Uefa Nations League, la medaglia di bronzo conquistata in Russia e i quarti di finale di Euro 2020, candidano il Belgio tra le grandi del Campionato del Mondo. I Diavoli Rossi, secondi nel ranking Fifa, approdano in Qatar senza troppi patemi (4 vittorie e 2 pareggi nel girone di qualificazione) e con l’obiettivo di alzare la prima Coppa del Mondo della loro storia.

Molti dei talenti della selezione belga sembrano pronti ad arrivare fino in fondo: Kevin De Bruyne e Thibaut Courtois, rispettivamente terzo e settimo classificato nella lista del Pallone d’Oro, Eden Hazard, chiamato all’ultima possibilità di riscatto dopo le ultime stagioni opache, e Romelu Lukaku, che sta recuperando dal risentimento muscolare alla coscia sinistra, saranno i top players che avranno il compito di trascinare i compagni più giovani. Tra questi ultimi l’osservato speciale è il ventunenne Charles De Keteleare, in cerca di nuove certezze dopo un inizio in salita nella sua nuova avventura in Serie A.

Il reparto difensivo sembra l’anello debole della selezione belga, dove Jan Vertonghen e Toby Alderweireld si giocano l’ultimo Mondiale prima di un probabile e fisiologico cambio generazionale che vede in Arthur Theate, ex Bologna in forza al Rennes, giovane erede al ruolo con appena 3 apparizioni nella nazionale maggiore.

Croazia, in Qatar per ripetersi

La selezione croata è chiamata nuovamente ad arrivare fino in fondo con l’obiettivo di ripetere le performance dell’ultima edizione del Mondiale. Ripetersi non è una missione semplice per una squadra che alterna giovani a giocatori di esperienza, capitanati dal Pallone d’Oro 2018 Luka Modric, alla probabile ultima apparizione in questo torneo; trascinati dalle galoppate di Ivan Perisic, protagonista del miglior avvio stagionale della storia del Tottenham; rinvigoriti dal rientro di Marcelo Brozovic, che insieme a Mateo Kovacic, completerà il centrocampo, vero punto di forza della selezione di Dalic.

Se il reparto difensivo croato, dove spicca Josip Gvardiol del Lipsia, sembra essere molto solido (4 gol subiti nell’intero girone di qualificazione), non si può dire lo stesso di quello offensivo: orfano del ritirato Mario Mandzukic e della convocazione di Ante Rebic, sembra essere Andrej Kramaric (appena 3 reti in 14 partite con l’Hoffenheim) il candidato a vestire la maglia di titolare nel ruolo di punta centrale del 4-3-3.

Il Canada è pronta a stupire ancora

L’ultima volta che il Canada ha partecipato al Campionato del Mondo era a Messico ’86 quando schierò una selezione di amatori, giocatori di calcio indoor e professionisti di serie minori. Oggi la squadra di John Herdman si presenta in Qatar con una squadra che ha invertito i pronostici, eliminando Messico e Stati Uniti durante le qualificazioni. I Canucks affronteranno un girone sulla carta proibitivo, guidati dal talento cristallino di Alphonso Davies, primo canadese ad aver vinto la Uefa Champions League, e dai gol e la sfrontatezza di Jonathan David (22 reti in 34 presenze con la Nazionale maggiore).

A centrocampo la qualità si è alzata con la scelta di Stephen Eustaquio del Porto, di non proseguire il suo percorso con la nazionale portoghese per scegliere il Canada, dove oggi detta i tempi di gioco della squadra come un centrocampista completo. In attacco invece il duo del Bruges Tajon Buchanan e Cyle Larin (giocatore più prolifico della storia del Canada) dovrebbero supportare David. Staremo a vedere se i ragazzi di Herdman faranno un’altra impresa.

Marocco, un’unica certezza: Hakimi

La selezione marocchina parte dall’ultima fila per il semplice fatto che, a tre mesi dall’inizio del Mondiale in Qatar, ha cambiato conduzione tecnica, affidando la panchina a Walid Regragui. Nonostante le legittime domande sul tipo di sistema di gioco che potrà adottare, il Marocco è stata la Nazionale africana con il bilancio positivo migliore nel girone di qualificazione, vincendo tutte le partite giocate senza usufruire dell’apporto tecnico di Hakim Zyiech del Chelsea e di Noussair Marzaoui del Bayern Monaco. L’esclusione di questi due talenti ha generato una pressione mediatica che ha portato alle dimissioni dell’ex c.t. Vahid Halilhodzic.

La nuova guida tecnica tuttavia ha generato un ritrovato entusiasmo nella selezione marocchina, che si aggrappa al suo campione Achraf Hakimi, chiamato a trascinare i Leoni dell’Atlante in un girone quasi impossibile.

Per le prime partite del girone F, appuntamento a mercoledì 23 novembre con Marocco-Croazia (h. 11.00) e Belgio-Canada (h. 20.00).