Sempre più società calcistiche, per le operazioni di mercato, si basano sul Player trading, un approccio scientifico-economico che permette di individuare il momento giusto per vendere un proprio calciatore in base alle migliori condizioni economiche possibili. Tra i club europei è il Benfica a sfruttare meglio questa strategia, mentre è ormai una consuetudine per diverse società di Ligue 1. Non risulta, invece, nessun club di Serie A.
La teoria del Player Trading è “uno studio che nasce dalla necessità di dimostrare l’esistenza e la prevedibilità, per ogni calciatore, di un picco massimo di valutazione economica in sede di mercato, in un determinato contesto calcistico e in uno specifico lasso di tempo“ . Tramite questa strategia, dunque, è possibile prevedere e individuare il momento in cui un giocatore raggiunge il picco massimo del suo valore di mercato.
Il Player trading può essere molto redditizio come testimoniano le entrate del Benfica che, negli ultimi cinque anni, ha venduto calciatori per un valore di 840 milioni di euro, ottenendo al tempo stesso un profitto di circa 480 milioni (il più alto in Europa). Al club portoghese, seguono Ajax, con un profitto di oltre 360 milioni di euro, e il Lione con 272 milioni di euro. Sempre in Francia, altre società che seguono questa strategia sono il Lille, con 255 milioni di euro, e il Monaco, con circa 245 milioni di euro.
Di seguito i club che, secondo gli ultimi dati hanno guadagnato di più grazie al Player Trading.
- Benfica – 480 milioni di euro
- Ajax – 360 milioni di euro
- Lione – 272 milioni di euro
- Salisburgo – 265 milioni di euro
- Lille – 255 milioni di euro
- Monaco – 245 milioni di euro
- Porto – 235 milioni di euro
- Sporting Lisbona – 210 milioni di euro
- PSV – 205 milioni di euro
- Sporting Braga – 176 milioni di euro
- Borussia Dormtund – 155 milioni di euro
- Hoffeneim – 125 milioni di euro
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