Uno scenario che se fosse stato presentato ai tifosi del Milan solo qualche anno fa, sarebbe apparso come impensabile eppure ad oggi la realtà è un’altra e assai amara. Il Diavolo e Pioli non sono più infuocati, come nella celebre canzone che li ha accompagnati verso la riconquista del titolo dopo più di dieci anni e questo non può che preoccupare chi è vicino all’ambiente rossonero.
Il Milan di Pioli non è finito
La vittoria manca dalla gita a Salerno, i gol ci sono ma non bastano: “Le critiche non sono eccessive e fanno parte del calcio – dice Pioli in conferenza – Solo i mediocri non ammettono certi errori e noi siamo consapevoli di essere più di questo”. L’esperienza di un allenatore che è tornato a vincere e che ora non vuole perdere le redini di un gruppo plasmato a sua immagine e somiglianza: “Ai ragazzi ho ribadito il loro essere speciali, soprattutto nelle difficoltà e vogliamo dimostrare che il mio Milan non è finito“.
Il Derby più importante dell’anno, il terzo in stagione e quello con il dato sull’incasso che più sottolinea la sua unicità: sarà la seconda partita per incasso maggiore nella storia dell’Inter. Un San Siro vestito a festa per la replica di una stracittadina andata in scena poche settimane fa a Riyad, con esito tragico per i rossoneri (forse il vero inizio della crisi). Il Milan però non si scoraggia perché sa che proprio da queste partite raccoglie la linfa vitale, come già successo proprio nell’ultima stagione: “Ho un piano partita basato sulle ultime prestazioni e su quella in Supercoppa. 433? Ho pensato al cambio modulo ma la conferma non ve la do (ride, ndr)”. Con simpatia quindi Pioli prova a scacciare i fantasmi di un periodo che non smette di disturbare il lungo sonno milanista.
Stessa data del Derby di ritorno della stagione dello scudetto, tanti infortuni e un avversario in gran forma: “L’Inter arriva meglio, come l’anno scorso, ma poi abbiamo dimostrato di essere migliori di loro e vogliamo ripeterci. Ibrahimovic? Si è allenato con noi una decina di minuti, troppo poco per sapere con certezza quando sarà al 100%. Pochi farebbero i suoi sacrifici per tornare e per questo non vediamo l’ora di riaverlo con noi”.
Il Milan è pronto, anche se non al completo (fuori anche Tomori e Bennacer per dei problemi muscolari) ma è nelle difficoltà che i Diavoli hanno dimostrato di essere squadra.