Napoli vince con il minimo sforzo, con un gol di Giacomo Raspadori, una partita che lo avvicina sempre più al traguardo finale. Gli uomini di Conte giocano un brutto match, ma poco importa, tutto viene celato da canti e urla di godimento del popolo azzurro giunto allo Stadio Via del Mare. In questo pomeriggio di maggio, le due compagini giocano l’unico derby del Sud. Le tifoserie sono unite dall’amore viscerale e la passione autentica, ma sono separate da una distanza siderale in classifica: i primi contro i diciassettesimi.  

Tanta commozione per Graziano Fiorita

Napoli

Le squadre spuntano dagli spogliatoi mostrando una coltre di profonda commozione per  la tragica scomparsa di Graziano Fiorita, fisioterapista storico del club, venuto a mancare poco più di una settimana fa, prima della trasferta di Bergamo. Un lutto profondo che ha colpito tutta la squadra e la tifoseria, che considerava Fiorita come un membro della famiglia Lecce. 

Mister Giampaolo, chiamato a stagione inoltrata, per sollevare i salentini, è l’uomo della teoria e della costruzione paziente, il bravo maestro, legato a un’idea precisa: possesso palla ordinata e linee corte con ricerca del fraseggio. La sua sfida è titanica. Si affida al rientrante Kristovic in attacco, rinforzando il centrocampo con lo svedese Karlsson. Il condottiero Antonio Conte, sa che questa è una preda da non lasciarsi sfuggire e schiera Giacomo Raspadori ad aiutare il numero 11 belga.  

Napoli e il gol annullato dopo 50 secondi dei partenopei 

Parte subito forte la squadra di Conte e dopo nemmeno un minuto va a segno, ma viene annullato per un millimetrico fuorigioco di Lukaku. Il Lecce dopo aver toccato con mano la reale forza degli avversari, si rimette a duellare con ordine e compostezza tattica. Il Napoli fa gioco disponendo con una certa facilità dei giallorossi, portando molti uomini a ridosso dei centrali difensivi leccesi. Verso la mezzora gli azzurri passano in vantaggio su un calcio di punizione di Raspadori, che va ad insaccarsi nell’angolo, coperto male, dell’estremo difensore Falcone.

Raspadori, Napoli
Raspadori

Grande traversa interna dei salentini 

Il Lecce sembra meno contratto e pauroso, inizia a prendere in mano il centrocampo e gli esterni danno maggiore profondità nelle ripartenze. Dopo un calcio d’angolo, i padroni di casa colpiscono una traversa interna con Gaspar e reclamano per un netto fallo di mano di Spinazzola dentro l’area. Conte tarantolato, catechizza i suoi uomini, chiedendo maggior attenzione e impegno. Il match continua senza emozioni, per rimandare tutto al secondo tempo. 

Gli uomini di Giampaolo alzano il ritmo

Giampaolo-Lecce

Dopo aver messo dentro al rettangolo verde, Morente e Helgason al posto di Karlsson e Kaba, gli uomini di Giampaolo alzano il ritmo facendo più pressione tenendo basso il Napoli, che gioca di rimessa. Gli azzurri non si intimoriscono, ma devono cambiare il loro cervello di centrocampo Stanislav Lobotka, sostituito dal suo alter ego Billy Gilmour. Entra anche Berisha per il Lecce, questi cambi portano un netto vantaggio per i salentini che, anche se con poca qualità, riaccendono l’entusiasmo dei commoventi sostenitori di casa. Si gioca solo nella metà campo del Napoli, che difende con i denti la rete di Jack Raspadori. Il giallorossi gettano il cuore oltre l’ostacolo, ma gli sforzi prodotti vengono controllati dai partenopei aiutati e sostenuti dai propri tifosi, letteralmente impazziti.

Napoli lo scudetto si avvicina, settore ospiti in festa

La partita finisce con il triplice fischio di Massa, che scatena l’entusiasmo del popolo campano che vede ormai nitida la sagoma del tricolore. Il Napoli gioca male, ma è l’ultimo dei problemi per Conte e il suo regno. Siamo a meno tre come partite da disputare per chiudere i giochi e a 7 punti dal sogno. Questo è il bello del calcio: c’è chi esulta, mentre altrove si fanno i conti con i rimpianti e si guarda avanti, sperando in qualcosa di più grande.

Mister Giampaolo mostra tutta la commozione e la preoccupazione: ” Il Napoli è una squadra che ti mette sempre in difficoltà, noi ci siamo aggiustati bene senza essere particolarmente pericolosi tranne la traversa colpita nel primo tempo. Dobbiamo essere uniti per raggiungere il nostro obiettivo, sparpagliati non risolviamo nulla. C’è tanta tristezza e dolore per la scomparsa del nostro “fratello Graziano”. Noi lo abbiamo onorato fino in fondo e abbiamo perso solo per una differenza di valori tecnici evidenti.”

Antonio Conte, risponde alle domande con frasi fatte: ” Chi vince fa la storia gli altri al massimo la leggono. Tra qualche anno nessuno si ricorderà come abbiamo vinto. Oggi la partita era fondamentale, perchè la temevo e tra vincerla e pareggiarla ci poteva cambiare la vita. Siamo cresciuti tanto dall’inizio quando abbiamo pareggiato 0-0 con il Modena in Coppa Italia.”

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