Moratti-Inter

Massimo Moratti si è espresso sulla difficile situazione che la sua Inter sta attraversando in questo primo scorcio di campionato, ove in sette giornate ha collezionato ben tre sconfitte (contro Lazio, Milan e Udinese), contando appena 12 punti in classifica che valgono un momentaneo settimo posto.

L’ex presidente nerazzurro, il più longevo e vincente nella gloriosa storia interista, ha toccato diversi e spinosi argomenti, a partire, appunto, dalla delicatezza dell’attuale periodo e da quanto è pesata, nelle ultime giornate, l’assenza di Big Rom.

Questo è quanto ha risposto alla domanda se si fosse aspettato un inizio così faticoso: “Forse no, considerato l’anno scorso, e quindi il fatto che squadra e allenatore abbiano già avuto modo di avere un buon rodaggio. Certamente l’infortunio di Lukaku ha pesato: ha cambiato un po’ la situazione e da quel momento ha determinato uno svantaggio. Comunque, mi sembra che il problema sia più vasto, se riguarda i rapporti interni tra giocatori e allenatore, come si legge. Speriamo di no, perché io credo che Inzaghi sia un bravissimo ragazzo e un ottimo allenatore, e la squadra è più o meno sempre la stessa dell’anno scorso”.

L’ex proprietario dell’Inter ha, altresì, affrontato un argomento che, per la verità, è passato un po’ in sordina nei programmi e nelle trasmissioni calcistiche, ossia l’addio di Perisic e le importanti conseguenze di questa perdita per il gioco dei nerazzuri: “Beh, certamente una cosa che facciamo tutti finta di dimenticare è che Perisic era fortissimo. Ci dava una mano notevole. Forse sì, è stato un po’ sottovalutato, è stato un cambiamento molto importante e pesante”.

Infine, Moratti non ha mancato di esprimersi sulla delicata e chiacchierata “questione Inzaghi”, facendo sentire la sua piena fiducia al giovane allenatore: “Non mi chieda cosa farei io, perché ne ho cambiati fin troppi di allenatori… Non è un parere attendibile il mio. Scherzi a parte: sì, continuerei con lui, anche perché finora sono state disputate poche giornate. Tre sconfitte non sono poche, è vero, ma insisterei con un allenatore che credo abbia già dimostrato di essere bravo”. Intanto, proprio in queste ore, anche la società e la dirigenza dell’Inter, con a capo Marotta, hanno confermato la loro fiducia a mister Inzaghi, anche se condizionata a un imminente cambio di marcia già dalla prima partita dopo la “sosta-nazionali”, quando a San Siro si presenterà la Roma di Mourinho, orfana proprio del suo condottiere. Nella mattinata di domani (21 settembre 2022) è, inoltre, previsto un incontro ad Appiano Gentile fra i dirigenti e lo staff tecnico, volto a fare il punto della situazione.