La MLS è in piena espansione e l’interesse per il campionato americano cresce ogni anno sempre di più, tanto che le squadre continuano ad ingaggiare giocatori di livello internazionale.

Gli ultimi a decidere di intraprendere questa strada provengono dal nostro campionato. Parliamo di Insigne e Criscito, entrambi direzione Toronto pronti ad abbracciare anche Federico Bernardeschi.

Un tempo si diceva che fosse un campionato a cui dedicare la fase finale della propria carriera calcistica. Basti pensare a quando sbarcarono, ad esempio, Beckham e Del Piero. Anni in cui l’arrivo negli Stati Uniti o in Canada era visto più come una questione di marketing, popolarità, voglia di attrarre sponsor e dare vita un progetto di crescita delle scuole calcio giovanili. Oltre questo si riusciva a gonfiare il proprio portafogli senza avere le pressioni tipiche dei campionati europei.

MLS: quando nasce e come si sta sviluppando

La MLS è una lega molto giovane, nata nel 1993, e ogni anno è stato fatto un passo importante per il calcio americano con sponsor, diritti TV e calciatori di spessore. Di questo ne ha parlato anche Gareth Bale, uno degli ultimi arrivati. In un’intervista rilasciata al giornale “The Indipendent“, il 32enne si è espresso riguardo la nuova esperienza negli USA.

“Questo è un campionato che ha fatto molta strada negli ultimi 10 anni. Non credo sia giusto considerare la MLS un campionato per pensionati. Ritengo ci siano parecchie difficoltà anche in questo torneo ma io voglio lasciare il segno in campionato.”

Una dichiarazione che trova conferme anche andando ad analizzare le rose attualmente presenti e vedendo i giocatori che nel tempo si sono aggiunti diventandone attori principali.

Los Angeles FC: Bale, Chiellini, Vela
Toronto: Insigne, Criscito, Bernardeschi
Los Angeles Galaxy: Douglas Costa, Chicarito Hernández
Chicago: Shaqiri
Inter Miami: Higuain
Orlando City: Pato

Le motivazioni di questo sviluppo

Uno dei punti principali che può spiegare questo sviluppo, economico ma anche tecnico, della MLS è il costante afflusso di investimenti messi in campo per migliorare gli impianti sportivi.
Molti club hanno costruito stadi di proprietà e centri sportivi ad hoc, tra cui ad esempio il Banc of California Stadium dei Los Angeles FC inaugurato nel 2018 e costato una cifra vicina ai 350 milioni di dollari, oppure il Q2 Stadium degli Austin FC di Matthew McConaughey inaugurato nel giugno dello scorso anno per la cui realizzazione sono stati sborsati 260 milioni di dollari.

Ma non è solo questo che sta portando crescita a tutto il movimento calcistico americano. A questo si devono aggiungere altre iniziative che hanno prodotto notevoli benefici.

Sono aumentate notevolmente le entrate derivanti dalle sponsorizzazioni di vari brand partner della MLS e di tutti i suoi club. Partner derivanti da diversi settori, quali finanza, sanità, automobilistico, media e che hanno fruttato alla lega più di 400 milioni di dollari di ricavi nel 2021.
I brand sono attratti sempre di più dalla MLS vedendo un’opportunità per catturare la nuova generazione americana sempre più attratta dal soccer.

L’interesse televisivo verso il calcio in America è aumentato, portandosi dietro accordi importanti sulla vendita dei diritti TV della MLS. Una crescita dell’audience che genera ulteriori ricavi.

La nuova generazione, poi, viaggia sui social network, e altra nota positiva del movimento calcistico americano riguarda la comunicazione.
Si punta molto sul settore comunicazione e social network con investimenti e campagne mirate per allargare la fan base e spingere i giovani a praticare il calcio rispetto agli altri sport.

Insomma, si tratta di un movimento tutt’altro che in stallo, che continua anno dopo anno a fare passi in avanti emulando il modello europeo e cercando, laddove possibile, di migliorarlo.