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Un raggio di sole che sbuca in un cielo pieno di nuvoloni neri. Questa l’immagine migliore per presentare la serata del Milan, che riagguanta la vittoria dopo più di un mese e torna al trionfo a San Siro dopo 3 mesi; basta una bella girata di testa di Giroud per piegare un bel Torino, autore di una prestazione frizzante, a cui è mancato solo il gol.

Le scelte di formazione

Pioli conferma la difesa a 3 dopo il tonfo nel derby, ma al posto dell’improponibile centrocampo a 5 con Messias mezzala, schiera Leao e Brahim Diaz dal primo minuto, dietro Giroud; Juric, invece, lancia il classe 2004 Gineitis a centrocampo, in coppia con Adopo, e davanti affianca a Sanabria la qualità di Vlasic e di Miranchuk.

Primo tempo di noia, il periodo no si fa sentire

Il primo tempo andato in scena nel primo anticipo della ventiduesima giornata di Serie A non rimarrà certo negli annali del calcio per essere stato uno dei più divertenti: nei primi 45′ non succede praticamente nulla, se non un’occasione capitata sui piedi di Sanabria per un clamoroso errore di Kjaer; il periodo nerissimo, per usare un eufemismo, si fa sentire sulle spalle dei Campioni d’Italia, soprattutto contro la bestia nera stagionale, essendo che i Granata sono stati in grado di piegare i rossoneri sia nel match d’andata che in Coppa Italia.

Per fare capire il momento difficile affrontato dalla squadra di Pioli, basta sottolineare come i padroni di casa non chiudessero la prima parte di un match giocato al Meazza con zero gol sul tabellino addirittura dalla sfida al Napoli, avversario decisamente di un livello superiore, con tutto il rispetto per i Torinesi, ma contro il quale comunque Leao & Co. misero insieme ben 11 tiri nella prima fase, mentre oggi hanno collezionato solo 5 tentativi verso la porta di Milinkovic-Savic nello stesso arco di tempo.

Pioli tocca le corde giuste: rientra un altro Milan

Nello spogliatoio, l’allenatore ex Fiorentina, magari con l’aiuto del ritrovato (almeno per la panchina) Ibrahimovic, tocca le corde giuste: torna in campo un buon Milan, ancora comunque lontano da quello dei giorni migliori, ma comunque più intraprendente nella ricerca del gol, prima sfiorato da Leao e poi trovato da Giroud, pescato da un buon cross del connazionale Theo Hernandez, che consente al 9 di incornare e sfogare la sua rabbia nell’esultanza.

Il Milan commette il peccato di non chiudere la partita, e per poco non paga gli errori commessi nel secondo tempo; il Torino di Juric non ne vuole sapere di mollare, segno di una squadra costruite ad immagine e somiglianza del suo allenatore, che prova fino alla fine a gettare il cuore oltre l’ostacolo; le parate del tanto criticato Tatarusanu tengono a galla i Campioni d’Italia, i Granata escono da San Siro consapevoli della bella prestazione, e di poter dire la loro in chiave qualificazione alla Conference League.

Arriva il Tottenham

In settimana, la sfida al Tottenham dirà tanto sullo stato attuale del Milan: provare a passare il turno sarebbe tanto importante per i Campioni d’Italia, viste la prematura eliminazione dalla Coppa Italia e il distacco siderale dal Napoli capolista, per dare un ulteriore senso a questa stagione, quanto difficile; gli Spurs, al netto dell’assenza del capitano Lloris arrivano in un ottimo momento, marchiato dalla vittoria contro il Manchester City di Guardiola.

Nei giorni che precedono la sfida alla squadra di Conte, Pioli e la sua squadra dovranno lavorare per far sì che quel raggio di sole si trasformi in una bella giornata di caldo e cielo limpido, senza nuvole in cielo e con il mare calmo, ulteriori periodi di “brutto tempo” potrebbero non essere sopportabili.

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