L’Argentina è campione del Mondo. Messi ha raggiunto il suo sogno di bambino, quello che raccontava a nonna Celia mentre lo accompagnava agli allenamenti.
Messi come Maradona, mette le mani sulla coppa che gli spalanca le porte dell’Olimpo del calcio. Messi finalmente si siede accanto ai più grandi, può mettere la parola fine sulla carriera con una penna dall’inchiostro color oro. Oro come la Coppa, oro come la sua finale, oro come il suo Mondiale.
Parte fortissimo la Scaloneta, come da pronostico. La garra albiceleste annichilisce la Francia, 1-0 su rigore: gol di Messi. A raddoppiare ci pensa Di María, con la conclusione perfetta di un’azione che resterà nella storia di questo sport. Dall’altra parte però ci sono sempre i campioni del Mondo in carica, che dopo un primo momento di confusione si ritrovano e grazie a Mbappé possono ancora sognare di vincere il terzo titolo, il secondo consecutivo. In due minuti il 10 brucia il campo sotto di lui e ribadisce al calcio tutta la voglia di voler esserne il prossimo Re.
Si va così ai supplementari, per decidere il vincitore della finale più bella del mondo serviranno altri 30 minuti: di passione, sofferenza, tecnica e sacrificio ma soprattutto di gol. Messi illude ancora il suo popolo segnando il 3-2 su rimpallo di Lloris, poco dopo Mbappé realizza dal dischetto il gol che fa scendere momentaneamente le tenebre sulla curva argentina. E poi calci di rigore. I due protagonisti assoluti aprono le danze, segnano entrambi. Poi Leo lascia indossare il mantello a Martinez, il suo portiere, per diventare ancora quell’eroe che ne para 2, induce all’errore Tchouaméni, prima che Montiel spari in rete quello della gloria.
Finisce 4-2, l’Argentina è campione del Mondo. Messi è ancora il migliore, Mbappé guarda inerme e studia come diventarlo.