Nessuno se lo sarebbe mai aspettato: il Marocco continua a stupire e arriva dritto in semifinale dopo aver battuto Spagna e Portogallo. Era difficile immaginarsi una nazionale così ben costruita ai nastri di partenza: a farci ricredere ci ha pensato il CT dei Leoni dell’Atlante Regragui. Tralasciando le stelle affermate Ziyech e Hakimi il mister ha trovato le sue certezze in Bounou e Ounahi, ormai in rapida ascesa.

Bounou, da riserva in Spagna a stella nel Marocco

Yassine Bounou non si sarebbe mai aspettato un cammino del genere. Se gli avessero detto solo pochi anni fa che sarebbe non solo andato al Mondiale, ma sarebbe anche diventato determinante per arrivare in semifinale, avrebbe preso tutti per folli. La carriera dell’estremo difensore marocchino parte infatti da lontano, dal Canada, dove inizia a muovere i suoi primi passi prima di tornare in patria e successivamente approdare al Girona in Spagna.

Lì inizia veramente la sua carriera: a fine 2019 il Girona retrocede e Yassine rimane senza squadra. Arriva la chiamata del Siviglia, come vice Vaclik, che non si può rifiutare: decide di diventare il dodicesimo in campo e si accomoda tranquillamente in panchina. Poi la svolta; il portiere ceco rimedia un grave infortunio e Bounou si trova titolare, conquistando un posto da titolare che poi non lascerà più. Vaclik viene infatti ceduto nella successiva finestra di mercato e il portiere del Marocco non soltanto convince (segnando anche un gol), ma viene addirittura nominato come miglior portiere della Liga nella stagione 21/22: il resto è storia.

Dall’Angers al tetto del mondo: la storia di Ounahi

In questa favola un ruolo importante lo gioca sicuramente un club in particolare: il modesto Angers, fanalino di coda in Ligue 1 ma incredibilmete al centro del progetto del Marocco. In terra transalpina militano infatti Ounahi e Boufal, rispettivamente rivelazione e stella del club bianconero.

Anche la storia di Ounahi parte da lontano. Classe 2000, arriva in Francia per giocare con la seconda squadra dello Strasburgo ma non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Viene così ceduto nell’estate del 2020 all’Avranches, in Serie C francese. Nelle successive 29 partite stagionali inizia a farsi notare, confezionando 6 gol e contribuendo direttamente al cammino della squadra. I più veloci a notarlo saranno gli scout dell’Angers: centrocampista atipico, garantisce tanta qualità e quantità in mezzo al campo. Non sono mancati neanche gli elogi di una figura illustre come Luis Enrique, che di centrocampisti se ne intende: “Mi ha sorpreso il numero 8, chiedo scusa ma non ne ricordo il nome. Da dove viene quel ragazzo? gioca davvero bene”. La consacrazione definitiva arriverà sicuramente a Mondiale terminato, viste le recenti voci di un possibile interesse da parte del Barcellona.