Nella vita tutto è possibile e Marotta lo sta dimostrando. Con un colpo da biliardo di chi conosce il campo come le sue tasche, convince il Chelsea e apre una delle trattive più importanti della storia: Romelu Lukaku può tornare all’Inter. Scena che fino a qualche mese fa sembrava la trama di un film, per alcuni d’amore e per altri thriller: le cessioni dei big (Skriniar su tutti) sono comunque dietro l’angolo e disturbano i sonni di chi comunque non riesce a chiudere occhio da quando il Milan ha rimesso le mani sullo scudetto.

Ed è proprio quella la sliding doors che ha fatto scattare qualcosa in Via della Liberazione: testa bassa e lavorare. “Competitività e sostenibilità”, il laitmotiv del calciomercato neroazzurro favorito e trascinato proprio dalla volontà del gigante belga che ormai ha voglia e tempo solo per l’Inter. Videocall con la dirigenza, messaggi di supporto ai compagni per la perdita di uno scudetto che era anche suo e la promessa di tornare più forti e uniti di prima. Una missione impossibile col fascino delle imprese più grandi, fino all’arrivo della notizia che ha squarciato il cielo sopra Milano per far entrare uno spiraglio di luce: “Il Chelsea apre al prestito di Lukaku”. Anche grazie all’intermediario Ledure si era aperta il varco più grande. 25, poi 20-15 e infine 10 sono i milioni chiesti dal Chelsea per incontrarsi e chiudere con una delle firme più importanti della storia del calcio, ma l’Inter è ancora ferma sui 5 con la promessa però di provvedere all’intero pagamento del suo ingaggio. Non c’è l’accordo, al contrario dell’ottimismo per una partita di scacchi che sembra chiudersi con due vincitori e la conferma che in realtà nulla è davvero impossibile.

Perché chiudere entro il 30 giugno?

La gioia del sempre più possibile ritorno di Re Lukaku non deve comunque distogliere l’attenzione da un fattore primario: quello del Decreto Crescita. Cos’è e perché l’Inter deve approfittarne? Il Decreto Crescita è stato emanato proprio per favorire il reintegro di capitali dei lavoratori dall’estero, in questo caso dei calciatori, garantendo un taglio del 30% sulle imposte. Quindi nel caso di Lukaku, un ingaggio da 9 milioni corrisponderebbero a 12-13 lordi invece di 18.