Non c’è pace per Lukaku, la testa dice una cosa ma il corpo non risponde. Un’infiammazione al tendine del ginocchio sinistro lo rimette di nuovo nella sfida contro il tempo. I buoni segnali nelle due amichevoli contro Reggina e Sassuolo, quando big Rom era addirittura riuscito a togliersi lo sfizio del ritorno al gol (segnando il raddoppio contro gli amaranto), tornano a rivelarsi un fuoco di paglia.
Prove generali di LuLa anche a Monza, ma l’esito non è stato quello sperato. Niente applausi e pioggia di fiori ma solo dubbi e perplessità, su un futuro che in queste condizioni sembra impossibile da scrivere con parole incoraggianti. Romelu è tornato, di Lukaku invece, o almeno di quello dello scudetto targato Conte, non c’è ancora traccia come mai c’è stata a Londra nell’esperienza al Chelsea. Un solo gol e 1 assist in 6 partite: troppo poco per chi si era professato salvatore. “Vi aiuto io a vincerlo”, ripeteva in estate per tenere alto il morale dopo lo scherzo del Milan. Ma quelle parole sono volate al vento e Lukaku, non sempre a causa sua, non è mai stato in grado di poter far fede a quanto detto prima dell’ennesimo bagno di folla nerazzurra.
e ora di Lukaku che sarà?

Lukaku ancora ko. Sembra uno scherzo, di un destino tanto fatale da non guardare in faccia a nessuno. Oltre al danno la beffa e la trasferta di Monza dev’essere obbligatoriamente un nuovo punto di partenza verso un traguardo ancora da decidere. Prima il recupero in extremis a rovinare un po’ l’impresa di San Siro contro il Napoli, che è già tornato a dettar legge e a festeggiare il primato di campione d’inverno, poi l’infortunio che rimette tutto in disordine. L’Inter ha bisogno di equilibrio, il tempo scorre inesorabile ma la sensazione è che le risposte sono più vicine di quanto sembrino.