Coreografia, vittoria, Lukaku: tutto perfetto, tranne il campo, che invita subito Onana ad una prestazione da top qual è. “Amore è un faro fisso che sovrasta la tempesta“, scrive la Curva Nord nello striscione che accompagna i protagonisti all’ennesima prestazione perfetta dell’Inter. La voglia non basta e la partita non si sblocca ma ad Inzaghi basta poco per trovare la combinazione da sogno che risponde al nome di LuLa: fuori Dzeko, dentro Lukaku che prima di testa e poi con il piede, sfonda la porta con un pallone che sa di rivincita.

L’Inter vince 1-0 e manda un segnale chiarissimo al Porto in attesa del ritorno al do Dragão, in quell’8 marzo in cui l’Inter potrà finalmente dimostrare di aver allontanato gli spiriti del passato magari con la consapevolezza, più forte, di aver finalmente ritrovato la luce del suo pezzo da 90. Quarto centro stagionale per Lukaku, secondo in Champions, ed ennesima chiamata per un futuro ancora tutto da scrivere come se nulla fosse mai successo: “In quel tiro c’era tutto, la soddisfazione per aver vinto la partita, anche se volevamo un altro gol ma l’importante era vincere. Liberazione? Penso a fare il massimo per l’Inter e ringrazio Barella per l’assist. Ho sempre detto che è il primo con cui andare in guerra“.
Non c’è troppo tempo per riposare, nella testa dell’Inter c’è spazio solo per il match con il Bologna ma comunque il pensiero ad una vittoria da record; eguagliando infatti Milan e Napoli, tre squadre italiane vincono per la prima volta il match d’andata della stessa fase a eliminazione diretta in Champions. Un traguardo appunto mai raggiunto e che lascia intendere il potenziale nelle mani, anzi nei piedi, delle tre sorelle.