Romelu LukakuRomelu Lukaku

Romelu Lukaku è finalmente rientrato dalla personale spedizione belga nello studio del mago dei muscoli Maesschalck, con la speranza di smaltire al meglio l’infortunio al flessore della coscia sinistra. Il suo ritorno ad Appiano Gentile però, seppur mandi un segnale forte all’ambiente nerazzurro che spera più che mai di rivedere il gigante belga nel tandem d’attacco con Lautaro Martinez, non significa affatto che la missione recupero sia compiuta. La speranza infatti era quella che Lukaku riuscisse a trovare posto almeno in panchina nella gara di campionato contro l’Udinese, in programma il 18 settembre, ma la sensazione è che ci sarà ancora da attendere fino alla prossima sosta del campionato.

L’assenza del numero 90 sottolinea un’impatto decisamente forte sullo stile di gioco della squadra di Inzaghi e di conseguenza sul risultato finale. Con Big Rom in campo, infatti, l’Inter ha messo in cascina due vittorie e rimediato una sconfitta (quella contro la Lazio), giocando in tutte e tre le partite cercando di sfruttare la profondità e la verticalizzazione per usufruire delle sponde e delle aperture verso gli esterni proprio del centravanti. Nelle ultime quattro, con Lukaku fuori dai giochi, l’andamento è stato inverso: due vittorie, contro Cremonese e Torino più le due sconfitte, seppur contro avversari di livello come Milan e Bayern Monaco, in cui però quello che preoccupa è che i nerazzurri hanno avuto difficoltà a produrre gioco e risultare pericolosi come nelle prime uscite stagionali.

La presenza di un giocatore con le caratteristiche del numero 90 predispone in modo naturale la squadra a cercare delle manovre che lo coinvolgano di più, proprio per aprire maggiormente gli spazi e dare delle alternative di gioco, ma chiaramente nel momento in cui è venuto a mancare il pilastro lì davanti si è cercato di tornare, al momento con molte difficoltà, al tipo di gioco avvolgente che caratterizzava la squadra del tecnico piacentino nella passata stagione.

Sicuramente una delle cause di questo calo a livello di prestazioni è da ricercare nell’alternanza del partner dell’inamovibile Lautaro che con molte probabilità non rende facile la gestione memonica dei movimenti e delle traiettorie di passaggio. Con Correa in campo il gioco è differente rispetto a quello con Dzeko, in quanto i due giocatori amano fare movimenti diversi che ovviamente incidono in maniera diversa sul gioco in campo di tutta la squadra.

Lukaku, invece, oltre ad una protezione della palla quasi unica in Italia attacca molto anche la profondità e crea spazi per gli inserimenti del partner d’attacco che, nonostante i numeri importanti della scorsa stagione che potrebbero evidenziare il contrario, ne beneficia in zona gol.

Nonostante le ultime stagioni travagliate tra Manchester United e Chelsea, l’ultima delle quali lo ha visto risultare comunque il miglior marcatore di squadra nonostante le tante panchine e il rapporto non idilliaco con Tuchel, l’importanza in campo di Lukaku è cosa risaputa. Chiaramente in un giocatore della sua stazza, le prestazioni in campo sono influenzate molto dalla preparazione e dalla capacità di arrivare alla forma fisica ideale. L’Inter punta a stare senza di lui il minor tempo possibile, perché gli avversari non aspettano e i nerazzurri si trovano già ad inseguire.