Sali e scendi come sulle montagne russe. L’immagine perfetta della travagliata relazione tra Lukaku e l’Inter: dall’arrivo del belga dal Manchester United, fortemente caldeggiato da Antonio Conte, che aveva addirittura minacciato le dimissioni se la dirigenza non fosse riuscita a portare Big Rom all’ombra del Duomo, e i due anni del Romelu I, contraddistinti dalla premiata coppia del gol con Lautaro, 104 volte a segno in due anni, e lo Scudetto stravinto, ma anche la finale persa nell’agosto del 2020 contro il Siviglia, con l’autogol clamoroso del numero 9 che consegnò il trofeo agli spagnoli.
Salto temporale al 2021, nonostante le parole al miele verso i tifosi e verso Inzaghi, dopo il rientro dall’Europeo, il grande “tradimento”: Romelu torna al Chelsea per la folle cifra di 115 milioni, ultimo acquisto dell’era Abrahmovic, poi segna e bacia subito la maglia Blues all’esordio.
Dopo poco iniziano le difficoltà: finisce in panchina con Tuchel, si fa male e si sfoga nella celeberrima intervista di Capodanno: è la goccia che fa traboccare il vaso, con gli inglesi che lo multano, e la Curva Nord che espone striscioni contro un eventuale ritorno.
In estate poi accade l’impensabile, e Lukaku riscopre il fascino di Milano: dopo il gol al Lecce e l’assist con lo Spezia, cade di nuovo nel turbine degli infortuni; ora scalpita, e ogni volta che mette piede solo in campo, o anche solo si toglie la pettorina per iniziare il riscaldamento, da San Siro si alza il coro “Romelu, Romelu”, ed è pronto a riprendersi il posto da titolare al fianco del suo partner per eccellenza, nel frattempo diventato capitano.
SI LAVORA PER TENERE LUKAKU
L’Inter, ad oggi, punta ancora fortemente sul belga, memore dello strabiliante attaccante trascinatore nell’anno dello scudetto, e quindi i discorsi con il Chelsea per il prolungamento del prestito sono già avviati.
La dirigenza, vista l’annata comunque difficile del numero 90, punta ad uno sconto rispetto agli 8 milioni spesi per il prestito nello scorso giugno: l’offerta iniziale sarà circa della metà, con Ausilio e Marotta che faranno leva sulla volontà di Big Rom di continuare l’esperienza in questa montagna russa di nome Inter, magari inserendo un’opzione per il riscatto, per ragionare nel lungo termine.