“Il calcio non è più come una volta”, da frase d’effetto a purissima verità. Passano gli anni e questo sport si rivoluziona sempre di più ma non sempre in meglio. Nell’ultima assemblea, la Lega di A ha deciso uno spiazzante cambio di format per la Supercoppa Italiana.
Dal lontano 1988, anno della sua fondazione, la suddetta coppa vede contrapporsi la squadra campione d’Italia contro la squadra detentrice della Coppa Italia dell’anno precedente; l’albo d’oro vede la Juventus comandare con 9, mentre l’Inter è campione in carica. Adesso si cambia e lo si farà seguendo il modello vigente in Spagna della “final four”. Sottolineando la scelta della lega che si è riservata il diritto di poter cambiare di anno in anno, le prescelte designate a partecipare alla supercoppa 2024 saranno le prime due classificate del campionato e le due finaliste di Coppa Italia.
La Supercoppa Italiana lontana dall’Italia
Se la formula della nuova Supercoppa potrebbe cambiare nel corso degli anni, ciò che non cambierà rispetto all’anno scorso, almeno per 4 dei prossimi 6 anni, sarà il paese ospitante della manifestazione. La lega ha infatti comunicato di aver “accettato l’offerta per disputare quattro delle prossime sei edizioni della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita“.
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti, pro e contro della scelta sono innumerevoli, ciò che salta subito all’occhio è sicuramente quello di privare moltissimi tifosi della possibilità di godersi dal vivo una manifestazione che già dalla denominazione stessa dovrebbe essere vissuta in Italia, la trasferta in Arabia per molti sarà proibitiva e si rischierà di assistere a partite con una bassa partecipazione negli spalti (vedi ultima Supercoppa) a differenza di un molto probabile tutto esaurito a Milano o Roma che sia.
Il lungo viaggio, oltre che per i tifosi, sarà impegnativo anche e sopratutto per le squadre partecipanti, queste infatti durante il campionato saranno chiamate a partecipare a un mini torneo dall’altra parte del mondo, beccandosi ore di volo e fuso orario destabilizzante. Un pregio, forse il solo e unico che abbia indirizzato la scelta della Lega e di De Servio, è sicuramente il totale che l’Arabia Saudita verserà nelle casse della Lega, ben 23 milioni che di questi tempi non guastano sicuramente, se invece si dovesse tornare alla finale a due (partita secca) l’introito si ridurrebbe a 12 milioni di euro. Le novità sono quasi sempre un’incognita, solo il tempo ci dirà se apprezzeremo questa nuova formula o se rimpiangeremo la buona vecchia “Superfinale” tra campioni.
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