Quando al minuto 18 il colpo di testa di Abraham incrocia la corsa in campo aperto di Paulo Dybala, i poco più di 60.000 tifosi dell’Olimpico si sono ritrovati ad accompagnare con il fiato sospeso quei metri che separavano la Joya dal tu per tu con il portiere del Monza.

Una volata che aveva il sentore di una liberazione. Dai malanni fisici del recente passato e dall’estate turbolenta che lo ha visto protagonista come uno degli svincolati di prestigio rimasto senza squadra sino a poco prima dell’inizio del campionato. Eppure, in quella corsa palla al piede abbiamo visto la sua voglia di dimostrare a tutti, sia quelli presenti allo stadio che non, che la fame, la classe e la tecnica non si perdono con il tempo, né tanto meno sbiadiscono.

Il suo sinistro di controbalzo che accarezza di poco il palo alla sinistra di Di Gregorio e si insacca in rete regala a Dybala la prima gioia stagionale in maglia giallorossa e il suo nuovo pubblico è finalmente pronto ad urlare a squarciagola il suo nome.

La doppietta arriva al minuto 32, e questa volta non è uno dei suoi gol a cui siamo stati abituati ad assistere. In questo ha vinto la tenacia, la forza, la garra, la voglia. Perché i campioni non sono solo quelli che ti regalano il gol da 5 stelle, ma sono anche quelli che con caparbietà spingono un pallone in porta in scivolata su respinta del portiere.

Nella notte “Magica” dell’Olimpico, Paulo Dybala tocca quota 100 gol in Serie A e torna a segnare più di un gol a partita nella competizione nazionale dopo più di 4 anni. Era infatti dalla stagione 2017/18, in un Benevento-Juventus, che l’argentino non timbrava più di una volta il cartellino nel corso della stessa partita.

Il siparietto con Mourinho al momento della sostituzione è l’esatta sintesi di ciò che circonda il nuovo mondo “romano” del talento numero 21. Un coinvolgimento e un amore che poche piazze riescono a dare e che sono in grado di tirare fuori il meglio da chiunque indossi la maglia e percepisca chiaramente quest’innata passione che il popolo giallorosso ha per la sua squadra.

La Joya è tornata a splendere nella città eterna, come eterna è la classe di un giocatore che ha tanta voglia di riscatto. E chissà se a Torino o a Milano, qualcuno, non si stia già mangiando le mani.