Nella causa contro il PGA Tour e il LIV Golf, lo stesso Pif sta contestando di produrre documenti sostenendo che il fondo e il suo governatore Rumayyan non sono terze parti ordinarie. Dal documento che gli avvocati del consorzio proprietario del Newcastle hanno presentato al tribunale degli Stati Uniti possiamo leggere come: “L’ordine è una straordinaria violazione della sovranità di uno Stato straniero, tutt’altro che giustificata in questo caso. Il PIF e Sua Eccellenza Yasir Othman al-Rumayyan non sono terzi ordinari soggetti alle norme di base sulla rilevanza della scoperta. Sono uno strumento sovrano del Regno dell’Arabia Saudita e un ministro in carica del governo saudita, e non possono essere costretti a fornire testimonianze e documenti in un procedimento statunitense a meno che la loro condotta – e non quella della LIV o di chiunque altro – non sia davvero il ‘fulcro’ del caso”.
La garanzia per l’acquisizione del Newcastle
Questo vorrebbe significare che il legame tra la proprietà saudita e lo stesso regno arabo non sarebbe cosi’ slegato come fatto credere durante l’acquisizione del Newcastle. Questo perché durante l’acquisto nel Luglio 2020, Pif stessa aveva fornito garanzie per una gestione separata come richiesto dagli organi della Premier League; le stesse che poi avevano permesso l’acquisizione del Newcastle il 7 ottobre 2021:” La Premier League ha ora ricevuto assicurazioni legalmente vincolanti che il Regno dell’Arabia Saudita non controllerà il Newcastle United Football Club”.
Richard Master, amministratore delegato della Premier League, aveva dichiarato che laddove avessero trovato dei legami diretti nella gestione del club tra Stato Saudita e Newcastle avrebbero potuto rimuovere il consorzio Pif dalla proprietà.
Quale scenario all’orizzonte?
Se tutto questo fosse vero si aprirebbe uno scenario clamoroso con il Newcastle che potrebbe vedere lo stesso Fondo pubblico d’investimento estromesso dalla gestione della società e cosa peggiore vedere svanire quegli investimenti che fino a oggi, grazie alla loro disponibilità economica, hanno permesso di allestire una squadra capace di lottare per un posto in Champions League e partecipare alla finale della Carabao Cup contro il Manchester United dopo 24 anni.
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