La nazionale marocchina scrive una pagina indelebile della propria storia sportiva e di quella del continente stesso. L’ultima rappresentante del calcio africano ancora in gara elimina la Spagna di Luis Enrique ai calci di rigore. Per gli iberici invece seconda eliminazione consecutiva agli ottavi di finale: anche nel 2018 era stata eliminata dalla Russia sempre ai calci di rigore.
Esulta il Marocco, Luis Enrique impietrito
Una partita eroica da parte di Ziyech e compagni, giocata alla pari contro una delle squadre che ai nastri di partenza era considerata tra le favorite per la vittoria del titolo. Grandissima prestazione di Hakimi, che dopo 120 minuti passati a correre sulla fascia, a sudare e lottare su ogni pallone, è andato a siglare il rigore decisivo, il più importante della storia del Marocco, con un dolce e allo stesso tempo freddissimo “cucchiaio”. Ironia della sorte, l’ex Inter è nato a Madrid e avrebbe potuto effettivamente scegliere di giocare per le furie rosse. Senz’altro protagonista insieme al terzino del PSG, è stato il portiere del Siviglia, Bounou, che ha parato agli spagnoli due rigori su tre.
D’altronde, premio Zamora (miglior portiere della Liga) l’anno scorso, in quello che è forse il campionato dei portieri: Courtois, ter Stegen e Oblak su tutti. C’è anche spazio per Hakim Ziyech, anche lui autore di una ottima partita e glaciale dal dischetto. Sul giocatore del Chelsea c’è da tempo il Milan, che vorrebbe provare a portarlo a Milano già a gennaio.
Impietrito e sprofondato nella sua panchina, Luis Enrique assiste alla debacle della sua Spagna in silenzio, senza commentare, e lasciandosi andare ogni tanto ad alcuni gesti di disappunto.
La Spagna non ha giocato una grande partita ma a pochi secondi dalla fine era andata vicino alla vittoria con un tiro al volo di Sarabia che ha però centrato il palo. E lo stesso Sarabia, entrato proprio per battere il rigore, ha fallito il primo penalty colpendo di nuovo il montante.
Sbaglieranno anche Soler e Busquets, il capitano di una Spagna che, nonostante la nuova linfa portata dai giovani, non sembra in fondo aver trovato davvero sé stessa. La mancanza di un vero numero nove si fa sentire più di quanto forse lo stesso Luis Enrique si aspettasse. Peccato, perché sarebbe stato bello continuare ad assistere alle bellissime live del CT ex Roma.