La stracittadina più romantica d’Italia si trasferisce a Riyad, in Arabia Saudita, lasciando respirare San Siro dopo un tour de force non indifferente tra campionato e Coppa Italia: le conseguenze del fitto calendario in pochi giorni si sono avvertite soprattutto sul manto erboso del Meazza che ora può finalmente prendersi una pausa. Inizia il countdown di Inter e Milan verso la Supercoppa: primo trofeo stagionale che rappresenta più della coppa in palio, anche e soprattutto se consideriamo i momenti delle squadre di Inzaghi e Pioli.
Il Milan campione in carica ha bisogno di ritrovarsi e dare delle risposte che tranquillizzino l’ambiente dopo i due pareggi (entrambi per 2-2) contro Roma e Lecce in Serie A, e a maggior ragione dopo il k.o. interno in Coppa Italia contro il Torino; dall’altra parte i nerazzurri che sembrano aver già voltato pagina dopo l’amaro pareggio di Monza risollevando il morale con confortanti vittorie contro Parma (in Coppa) e Verona in campionato.
“Sono soddisfatto di quanto fatto finora. Senza l’incidente di Monza sarebbe stato percorso netto ma i ragazzi hanno ha fatto buone cose e sono rimasti sempre in partita nonostante le assenze”, ha detto Inzaghi. “Ci aspetta una finale che vale tanto per noi e che stiamo preparando al meglio malgrado la stanchezza. E’ successo solo altre due volte che in un derby ci si giocasse la coppa e vogliamo fare una grande gara”. Puntualizzazione importante dal mister nerazzurro che ormai ha imparato di dover analizzare minuziosamente questa gara, già persa in campionato quest’anno, ma soprattutto nel girone di ritorno della scorsa stagione, dando poi il la alla volata del Milan verso lo scudetto. “Influenza degli ultimi derby? E’ sempre una gara particolare spessa decisa da singoli episodi. Quest’anno abbiamo perso immeritatamente, nel secondo tempo meritavamo di più. Non so se sia effettivamente un riscatto, lo considero un premio di chi ha vinto nell’ultima stagione e vogliamo riconfermarci campioni“.
Inzaghi spiega come si ferma il Milan
Non bisogna lasciarsi illudere dalla difficoltà del momento del Milan, lo sa bene Inzaghi che questa situazione l’ha vissuta sulla propria pelle proprio l’anno scorso. Seppur i rossoneri non riescono più a trovare la vittoria, la squadra di Pioli resta avversario di tutto rispetto con numeri che evidenziano tutt’altro che una crisi: 35 gol fatti solo in Serie A e una difesa che resta solida, seppur senza un uomo chiave come Maignan. “I loro attaccanti sono molto forti, sicuramente sarà fondamentale il lavoro in fase offensiva e difensiva”.
Per un Milan che fatica con i risultati c’è un’Inter alle prese con l’incubo infortuni. Lukaku, Brozovic e Handanovic sono comunque in gruppo per seguire da vicino i compagni ma di una loro partecipazione non sembra esserci possibilità. “Romelu si allena parzialmente in gruppo e speriamo che possa continuare senza dolori. Vediamo come andrà nel prossimo allenamento e se non dovesse farcela l’obiettivo è averlo contro l’Empoli – aggiunge Inzaghi – E’ il valore aggiunto che purtroppo non abbiamo ancora avuto”. Bei segnali invece da Darmian che sta rispondendo molto bene alla fiducia del mister, preso alla sprovvista dal fastidio post Mondiale di Dumfries: “Sta facendo bene. E’ una grande risorsa per noi soprattutto dopo l’infortunio di Dumfries, che comunque sta crescendo, ma ho ancora qualche dubbio su chi schierare”.
Non è facile distogliere l’attenzione dalle questioni di mercato, soprattutto quando le voci interessano il capitano Skriniar: “Paura di perderlo? Purtroppo sono dinamiche del calcio moderno ma per come si allena dico di no: è sereno e concentrato, poi sono certo di avere alle spalle una società forte e che sa lavorare bene”.
Parole di un allenatore che ha bene in testa il piano A-nti Milan, imparando dagli errori passati e volendoli ora trasformare in sicurezza per i propri ragazzi. Il destino ha voluto far rigiocare una sfida dal sapore di vendetta, in un periodo in cui l’Inter deve dimostrare di essere matura più che pazza e far tornare il sereno dopo un anno in cui il nero prevaleva sull’azzurro.