In Serie A nessun allenatore può contare su un parco attaccanti come quello nerazzurro, con Lukaku, Lautaro, Dzeko e Correa che rappresentano le carte a disposizione di mister Inzaghi in questa stagione. In realtà già in quella appena trascorsa, l’Inter poteva avvalersi di quattro giocatori dall’elevato spessore tecnico-tattico, ma chiaramente l’arrivo di Lukaku, in sostituzione dell’uscente Alexis Sanchez, ha portato ad un upgrade non indifferente. Il suo arrivo aumenta ulteriormente la capacità realizzativa della squadra e fornisce un’ulteriore alternativa sulla formazione della coppia d’attacco da schierare partita dopo partita.

Non c’è dubbio su quale sia il tandem titolare, con la LuLa che spicca su tutti. Due giocatori che dopo la “separazione” durata solo un anno si sono ritrovati con lo stesso entusiasmo e la stessa intesa di un tempo. Lautaro e Lukaku formano la coppia ideale, se volessimo trovare un modo per descriverli, in quanto si completano a vicenda e gestiscono in modo abbastanza automatico una zona di campo più o meno ampia. I due lavorano molto sulla sovrapposizione e gli inserimenti, con il belga che spesso viene giù per dettare il passaggio o per fare da sponda e l’argentino che si inserisce alle sue spalle puntando la porta. In partita, poi, capita spesso che tentino frequentemente anche il fraseggio palla a terra sfruttando anche il corpo a corpo con i difensori avversari.

A partire dal precampionato, mister Inzaghi ha ruotato spesso i suoi attaccanti formando un po’ tutte le coppie possibili. Lukaku-Lautaro, Lautaro-Correa, Lautaro-Dzeko, Correa-Dzeko. Addirittura nella prima gara stagionale contro il Lecce al Via del Mare, il tecnico ha schierato nei minuti finali tutti e 4 gli attaccanti per il forcing dei nerazzurri valso la vittoria in extremis contro la compagine salentina. L’unica coppia che ancora non ha avuto modo di esser schierata in campo, neanche a partita in corso, è quella costituita da Lukaku e Correa.

L’infortunio di Lukaku ha ovviamente scombussolato un po’ le scelte, e Inzaghi non avendo più una coppia fissa ha deciso di ruotare via via i vari giocatori. La gara di Champions League contro il Viktoria Plzen ha visto per la seconda volta in panchina dal primo minuto Lautaro Martinez, con in campo la coppia Dzeko-Correa. Una fisicità diversa e uno stile di gioco più improntato sul fraseggio e sull’azione corale di squadra che ha sortito l’effetto sperato, vale a dire quello di portare a casa i 3 punti utilissimi per il girone.

La sensazione è che con squadre che tendano ad avere un tasso tecnico più basso di quello dei nerazzurri, considerando l’attuale assenza di Lukaku, la scelta di partire con la coppia Dzeko-Correa serva proprio ad aprire la difesa avversaria e costringerla ad avanzare di qualche metro il suo raggio d’azione. Infatti i due attaccanti tendono a giocare molto spesso sulla trequarti, fungendo quasi da rifinitori più che da terminali offensivi. E la dimostrazione sta nel fatto che con i due in campo diventa poi un valore aggiunto l’inserimento dei centrocampisti e degli esterni che spesso finiscono anche per andare in gol.

Con squadre di pari livello o che puntano sulla fisicità e sul ritmo sostenuto, la scelta di puntare sulla coppia Lukaku-Lautaro, o quantomeno su uno dei due, serve proprio per dare degli strappi al gioco e sfruttuare appunto la tenuta atletica e il loro peso specifico. Chiaramente in queste partite l’ingresso a partita in corso degli altri due attaccanti, con squadre stanche e allungate, è un valore aggiunto da non sottovalutare. A conferma di ciò basti pensare che, a parte la sfida contro la Lazio ed il Bayern Monaco, l’Inter è andata in gol almeno una volta in ogni partita negli ultimi 20 minuti di gioco.

Le possibilità a disposizione di Inzaghi sono tante, così come tante e svariate sono le partite che attendono l’Inter, ognuna con la propria particolarità per cui il “gioco delle coppie” può andare ogni volta a bersaglio.