Lukaku-InterLukaku-Inter

Bisognava accelerare per superare il limite che finora l’aveva tenuta imbrigliata, invece la supercampionessa Inter mette la retro e frena quasi inspiegabilmente contro il solito Empoli. San Siro avverte la tensione di un match che soprattutto negli ultimi anni si è rivelato vero e proprio crocevia della stagione nerazzurra, e quindi via con striscioni, corteo e accoglienza ai campioni di Riyad.

Nell’11 iniziale c’è Skriniar, che rovinerà poi la partita ai suoi facendosi espellere per doppio giallo. Intanto il suo agente Sistici svelava per la prima volta le carte di un gioco molto duro per i nerazzurri.

Correa non è Dzeko

Davanti non c’è Dzeko, che riposa dopo l’ennesima prestazione capolavoro, ma Correa e la differenza (soprattutto in termini di qualità e pericolosità) si nota. Nel primo tempo l’Inter è opaca, impacciata e troppo timida per tentare di controllare una squadra messa in campo quasi perfettamente da mister Zanetti: nella seconda frazione la storia non cambia, e per i toscani migliora.

Il gol era nell’aria e la Dea bendata premia Baldanzi e quindi gli azzurri, complice un intervento tutt’altro che preciso di Onana che spiana la strada verso la sconfitta nerazzurra. Oltre il danno anche la beffa, oltre all’ammonizione per Barella che era diffidato e salterà la trasferta di Cremona, ma ciò che fa storcere il naso è il ritorno a subire gol in campionato peggiorando il già preoccupante dato della difesa penetrabile: diventano 25 le reti subite, confermando i nerazzurri tra le difese più in difficoltà del torneo. Un fattore, forse primario, su cui mister Inzaghi dovrà continuare a lavorare per ripartire.

Linea adesso all’Olimpico di Roma dove il Milan proverà a rialzarsi contro la Lazio, in un match dal peso doppio anche per l’Inter. 37 i punti in classifica, in attesa del finale di domani, quando una piccolissima parte di scudetto verrà poggiata a centrocampo affianco al pallone.