Simone Inzaghi in conferenza per la finale di ChampionsInter-Bayern-Monaco

Inter Bayern Monaco – Una sceneggiatura da cambiare, rivoltare, per evitare che il finale diventi un horror. I nerazzurri per dimenticare il derby alla svelta e ridare serenità ed entusiasmo ad un popolo, quello nerazzurro, sempre al fianco di squadra e società. Un ambiente che nelle ultime 3 giornate di Serie A ha visto l’Inter cadere ben 2 volte, con la Lazio e appunto il Milan. Staff e giocatori, che hanno avuto un faccia a faccia nel day-after della stracittadina, sono pronti a cancellare il prima possibile la brusca frenata registrata e l’occasione è di quelle ghiotte, per prendersi il palcoscenico nella competizione europea più importante.

L’Inter dunque riparte, e lo fa dalla Champions League, sfidando i primi della classe del Bayern Monaco. San Siro, in cui tornerà ad echeggiare l’inno della coppa dalle grandi orecchie, si prepara a trascinare i ragazzi di mister Inzaghi nella partita che apre il Gruppo C. Un gruppo che abbiamo già avuto modo di analizzare e che metterà sicuramente alla prova un’Inter desiderosa di riscattarsi in campo europeo dopo il bel percorso dello scorso anno, che gli è valso, alla fine dei conti, solo parole di elogio da stampa e addetti ai lavori.

La squadra di Inzaghi lo scorso anno è riuscita nell’intento di superare il girone e qualificarsi agli ottavi di finale, raggiungendo l’obiettivo fissato dalla società, vincendo e convincendo contro lo Shakhtar Donetsk e lo Sheriff ma rimediando due sconfitte, pur giocando a viso aperto, contro il Real Madrid di Ancellotti poi vincitore della competizione. Anche i due match disputati contro il Liverpool negli ottavi di finale hanno messo in luce una squadra in grado di giocarsela alla pari con il club inglese, venendo però eliminata con la somma dei due risultati.

La sfida che attende l’Inter è una di quelle che non ha bisogno di trovare spunti motivazionali: davanti ci sarà un Bayern Monaco orfano di Lewandovsky, ma con un Sadio Manè in più e pronto ad aiutare la squadra a riscattarsi dai due pareggi consecutivi in campionato contro Borussia M’Gladbach e Union Berlino.

Il tecnico piacentino dovrà trovare la giusta quadratura nella fase difensiva, da lui stesso indicata come anello debole in quest’avvio di stagione, ricostruendo quello che negli ultimi anni è stato uno dei punti di forza dell’Inter. La solidità difensiva del trio Skriniar, De Vrij e Bastoni ha avuto qualche difficoltà nelle prime uscite stagionali, probabilmente anche per via degli infortuni che hanno colpito in estate prima Skriniar poi Bastoni e che ne hanno condizionato la prima parte della preparazione.

Le scorribande di Sanè e Manè, oltre agli inserimenti di Thomas Muller, possono essere la chiave di lettura di questo match in cui i difensori nerazzurri hanno la necessità di trovare sin da subito la massima concentrazione e di tenerla alta per tutti e 90 i minuti di gioco. Non saranno ammesse amnesie difensive o cali di attenzione essendo ogni partita importante per la classifica finale del girone, pertanto la bravura del tecnico sarà anche quella di infondere la giusta carica a ciascuno degli uomini che scenderanno in campo.

A differenza dello scorso anno, l’Inter avrà di fronte almeno due compagini in grado di giocarsi il primo posto nel girone, ma l’esperienza fatta nella passata edizione della UCL può servire a dare quella marcia in più cercando, laddove possibile, di fare di più e meglio.

Inzaghi è alla sua seconda partecipazione alla massima competizione europea. Con i nerazzurri ha ottenuto 4 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte, migliorando i risultati della stagione 2020/21 sulla panchina della Lazio quando registrò 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte.

L’Inter deve imparare dagli errori, quelli che sono costati un derby, l’ennesimo, puntando sul fascino che ha già di per sé questa competizione e dai brividi lungo la schiena che scorreranno, alle note dell’inno, sugli undici in campo e gli oltre 70.000 presenti sugli spalti. Al di là delle assenze, una cosa è certa: l’ultimo match disputato in Champions League dai nerazzurri fu quello in cui la squadra di Inzaghi, sei mesi fa, espugnava l’Anfield di Liverpool, mettendo in grossa difficoltà quella squadra che dopo qualche mese avrebbe giocato la finale allo Stade de France di Parigi.

Una sceneggiatura diversa per un finale che i più sperano possa essere diverso, in cui gli attori principali sono sempre loro, ma l’interpretazione deve per forza di cose migliorare.