La telenovela San Siro si arricchisce di una nuova puntata. Ora la palla è tornata nuovamente nelle mani del Comune di Milano, la cui Giunta si è riunita, per l’ennesima volta, per discutere le sorti del Meazza e la riqualificazione del quartiere.
Gli assessori meneghini, a mezzo di una delibera, sembrano aver aperto alla richiesta di Inter e Milan circa la realizzazione di un nuovo stadio, superando così la questione del vincolo storico-artistico aleggiante sull’odierna struttura.
L’atto comunale, nonostante pare avallare il “progetto Cattedrale”, avrebbe imposto delle condizioni. Innanzitutto, per ciò che interessa più i tifosi, che la capienza del nuovo impianto non deve essere inferiore a 70 mila posti.
In secondo luogo, dovrebbero venire stanziati 40 milioni di euro al fine della riqualifica del quartiere San Siro. Infine, dal punto di vista del sostenimento ambientale, sarebbero richiesti alcuni accorgimenti, come quello di incrementare il verde cosicché rappresenti quantomeno il 50% della superficie.
Oltre a tali importanti novità, e prese di posizione da parte della Giunta meneghina, il ministero ha nominato la nuova sovrintendente, Emanuela Carpani, la quale vigilerà sull’intero iter e sui lavori che, primo o poi, sfoceranno in una decisione definiva sul futuro del Scala del Calcio.
Sgarbi non molla
Nonostante Palazzo Marino sembri sempre più propendere per accontentare, seppur con qualche riserva, i voleri di Inter e Milan, Sgarbi tira dritto per la sua strada.
Infatti, il Sottosegretario alla Cultura, insistendo ancora per il vincolo sul Meazza, ha dichiarato: “Io una delega generale ce l’ho all’arte e architettura contemporanea, ma non faccio il sovrintendente. Il sovrintendente appena nominato [Emanuela Carpani, n.d.s.] valuterà le carte che per me sono abbastanza chiare, perché il comitato del Ministero ha detto che il vincolo da fare è un vincolo storico, ma il responsabile di un’azione giudiziaria contro i malviventi non è il Ministro, è il Prefetto. Quindi il Prefetto dei beni culturali si chiama sovrintendente, e se non vorrà fare il vincolo vorrà dire che darà torto a me”.
In attesa di una tanto agognata soluzione, una domanda sorge spontanea: il dibattito pubblico sarà servito a qualcosa?
Entra a far parte del nostro gruppo telegram cliccando qui!
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di calcio mercato