Fermo ai box dopo l’infortunio ai legamenti del ginocchio, l’attaccante svedese nonché indiscusso leader di spogliatoio del Milan, Zlatan Ibrahimovic, durante questa stagione non ha mai calcato il campo di gioco se non quello di Milanello dove ha continuato la riabilitazione. Gli ultimi minuti giocati risalgono alla 38esima giornata dello scorso campionato, quando Pioli lo fece entrare come ringraziamento per aver contribuito alla conquista dello scudetto.

A Gennaio l’ultimo urlo

Andando indietro nel tempo l’ultima rete marcata Ibrahimovic risale a più di anno fa, contro il Venezia, il 9 Gennaio per l’esattezza. Da quel momento in poi lo svedese ha solo collezionato spezzoni di partite, ad aprile il suo ultimo acuto nell’assist per Tonali contro la Lazio che valse una grossa porzione di scudetto. 128 minuti nel 2022 per un giocatore del suo calibro che ha sempre mostrato e dimostrato di voler appendere gli scarpini al chiodo fino a quando non l’avesse scelto e facendo soprattutto barba alla carta d’identità che comunque segna 41 anni.

Ed è proprio l’età e la tipologia dell’infortunio che potrebbe costringere Ibra al ritiro. Al momento non sappiamo quando potrà tornare in campo ma un suo eventuale impiego richiederà una preparazione atletica adeguata e questo tenendo sempre presente anche che gli impegni del Milan saranno molti e ravvicinati.

Per l’attaccante rossonero, volendo essere positivi, forse si prospetta un finale di stagione da comprimario di lusso in campo, e da leader indiscusso nello spogliatoio.

A fine anno Ibrahimovic dovrà decidere

A fine anno però Milan e Ibrahimovic dovranno prendere delle decisioni; possibile a questo punto che l’attaccante decida di chiudere la sua carriera densa di titoli e successi e possa diventare testimonial rossonero.

L’amore per i colori rossoneri e soprattutto la potenza social dello svedese potrebbero continuare oltre il campo di calcio; basta infatti dare un occhiata al numero dei follower di Ibra Cadabra e del Milan per capire quanto il giocatore sia seguito e amato al mondo.

Le possibilità di averlo come dirigente o membro dello staff tecnico sono quasi remote ma la proprietà americana potrebbe, e secondo alcuni dovrebbe, usarlo come testimonial o ambasciatore del club e dare quel binomio sport e intrattenimento cercato dalla proprietà americana.

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