il Leone Acerbi festeggia la vittoria

Francesco Acerbi è sicuramente uno dei giocatori più sottovalutati di questa Inter, ma attraverso una dedizione al lavoro e grandi qualità difensive è riuscito spesso a imporsi contro grandissimi attaccanti, risultando in alcune occasioni decisivo anche in attacco.

Infatti, se l’Inter può vantare l’accesso in finale, parte del merito è proprio di Acerbi, che con un assist all’andata per Dumfries e un gol insperato all’ultimo respiro al ritorno ha tenuto in piedi i sogni nerazzurri, che ora non devono fare altro che aspettare l’avversario della finale: una tra PSG e Arsenal.

Le origini di una carriera tortuosa

Acerbi inizia la sua carriera tra i grandi nella stagione 2010/11, alla Reggina in Serie B, disputando un’ottima stagione con 43 presenze e 2 gol, attirando l’attenzione di club più importanti, come il Genoa, che ne acquisirà il cartellino già nel gennaio di quella stagione.

Acerbi

La stagione successiva inizia con un prestito al Chievo, con cui esordirà il 20 novembre 2011, per poi chiudere l’annata con un bottino di 20 presenze e un gol. Gli anni successivi di Acerbi saranno un po’ un calvario, dovuto a prestiti e problemi di salute.

Il cancro, la lotta e il ritorno

A partire dal 2012 passa al Milan, dove però non riuscirà mai a imporsi. Chiuderà infatti la stagione in prestito nuovamente al Chievo. L’anno successivo andrà in compartecipazione al Sassuolo, dove gli viene diagnosticato un cancro ai testicoli.

Il giocatore sarà costretto a sottoporsi a un intervento e a una serie di cure, che gli permetteranno di riprendere l’attività, seppur solo per un periodo limitato. Pochi mesi dopo, infatti, nuovi controlli evidenzieranno una recidiva del cancro, costringendolo a concludere la seconda parte della stagione 2013/14 lontano dai campi. Ma da lì, inizia una vera rinascita.

Acerbi, colonna del Sassuolo e consacrazione alla Lazio

Nelle tre stagioni successive, una volta ristabilitosi, Acerbi diventa una delle colonne portanti del Sassuolo, accumulando presenze e mostrando anche una buona propensione al gol. La consacrazione, però, arriva tardi: la Lazio decide di puntare su di lui per la difesa quando Acerbi ha già compiuto 30 anni.

Acerbi-Inter
Acerbi-Inter

A Roma passerà quattro ottime stagioni, collezionando 173 presenze, segnando 10 gol e vincendo i suoi primi trofei: la Coppa Italia 2018/19 e la Supercoppa Italiana 2019. Durante tutto il periodo laziale sarà allenato da Simone Inzaghi, che qualche tempo dopo lo vorrà fortemente anche all’Inter.

Acerbi e l’Inter: una scommessa vinta

All’Inter, il suo arrivo non scaldò particolarmente i tifosi: inizialmente venne fatto passare come un capriccio di Inzaghi, che aveva insistito tanto per un giocatore già over 30 e ormai ai margini della squadra biancoceleste.

Ma il percorso di Acerbi sarà in costante crescita. Entra sempre di più nei cuori dei tifosi nerazzurri grazie a prestazioni degne di nota, non solo in Italia, dove ormai è una certezza, ma anche in Europa, dove più volte si è fatto valere contro gli attaccanti più forti del continente.

Difensore d’élite, anche in Europa

Basti pensare alla finale di Istanbul, dove nonostante l’esito negativo è riuscito a limitare quasi del tutto Haaland. O ancora alla stagione in corso, in cui oltre ad aver nuovamente fermato l’attaccante del Manchester City, assieme ai compagni di reparto ha permesso all’Inter di subire solo 2 gol nelle prime 10 partite di Champions League.

Acerbi

Ha poi messo nel suo “taccuino” attaccanti come Kane e, ultimo ma non meno importante, Lewandowski, che durante la semifinale è sembrato l’ombra del campione capace di segnare caterve di gol, anche a causa di una condizione precaria. Questo è il suo terzo anno all’Inter: ha già giocato 116 partite, segnato 5 gol, vinto vari trofei e si è appena qualificato per la finale di Champions League per la seconda volta in tre stagioni.

Un finale ancora tutto da scrivere

Acerbi non sarà il più elegante dei difensori, ma oggi è senza dubbio uno dei più efficaci e affidabili d’Europa. A 37 anni, contro ogni previsione, continua a essere protagonista assoluto, capace di spegnere gli attaccanti più temuti e, quando serve, di risultare decisivo anche in avanti.

Le ultime due partite contro il Barcellona lo hanno consacrato ancora una volta: impeccabile dietro, determinante davanti. La sua è la storia di un uomo che ha vinto la battaglia più dura fuori dal campo e che, passo dopo passo, si è guadagnato il rispetto di tutti.

Acerbi

Ora lo attende un’altra finale, forse l’ultima, forse la più importante. Non resta che aspettare e vedere se questo guerriero silenzioso riuscirà a mettere il punto esclamativo su una carriera fatta di resistenza, orgoglio e riscatto. Perché certi finali non si scrivono, si conquistano.

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