derby

Il Derby della Madonnina è la partita dell’anno: quella più discussa, quella più importante, quella con un solo risultato: la vittoria. 

san siro

Un tempo in cui il calcio era meno patinato, più ruvido, vissuto con un’intensità quasi religiosa, Milano divisa  tra rossoneri e nerazzurri, affrontava il lutto di una sconfitta che lasciava strascichi nei bar e nelle piazze per settimane intere. 

Una rivalità accesa

Eppure, in questa rivalità accesa, alcuni calciatori hanno osato varcare il confine, vestendo prima una maglia e poi l’altra, diventando simboli di tradimenti imperdonabili, capaci addirittura di segnare sia per il Milan che per l’Inter nelle battaglie stracittadine.

I grandi traditori e le loro reti:

Meazza

Giuseppe Meazza, il nome di San Siro

Quando si parla di chi ha segnato con entrambe le squadre nel derby, il primo nome che viene in mente è quello di Giuseppe Meazza. Interista nel cuore e leggenda assoluta del calcio italiano, Meazza ha segnato ben 12 gol con la maglia nerazzurra contro il Milan, prima di passare dall’altra parte e trovare anche una rete con i rossoneri. La sua è stata una carriera che ha attraversato epoche diverse, tra palloni di cuoio pesanti come macigni e campi fangosi, eppure il suo talento rimane senza tempo.

Candiani

Enrico Candiani, il colpo di scena degli anni ‘40

Negli anni ‘40, un altro nome ha scatenato il caos tra i tifosi: Enrico Candiani. Con 7 gol segnati nel derby per l’Inter e 3 con il Milan, Candiani è stato uno dei primi calciatori a cambiare sponda, suscitando malumori tra i tifosi di entrambe le fazioni. A quei tempi, il derby era già un evento che paralizzava la città, e vedere un proprio idolo indossare la maglia avversaria generava rancore e delusione.

Aldo Cevenini, una storia da pionieri

Forse pochi lo ricordano, siamo nei primi del novecento, ma Aldo Cevenini fu tra i primi a scrivere il proprio nome nella storia del derby segnando sia per l’Inter (2 reti) che per il Milan (4). Era l’epoca del calcio pionieristico, con divise di lana pesanti e una rivalità che cresceva anno dopo anno, già capace di infiammare la città con le sue polemiche e i suoi protagonisti.

Ibrahimovic

La modernità e lo strappo definitivo: Ibrahimović e Calhanoglu

Se la nebbia di San Siro ha avvolto gli eroi del passato, i riflettori della modernità hanno illuminato i più recenti ‘traditori’ del derby. Nessuno più di Zlatan Ibrahimović ha saputo imporsi con entrambe le maglie: lo svedese, dopo aver incantato i tifosi nerazzurri con due reti nel derby, è tornato anni dopo per vestire il rossonero e lasciare il segno altre otto volte. Carismatico, arrogante, letale sotto porta: l’essenza stessa di un derby incarnata in un solo uomo.

Derby

E poi c’è Hakan Calhanoglu, protagonista recente della rivalità milanese. Il suo passaggio dall’una all’altra sponda del Naviglio ha generato polemiche accese, soprattutto per il modo in cui ha saputo colpire il suo passato. Segnare contro la propria ex squadra non è mai un gesto banale: è una dichiarazione di guerra, un affronto che rimane impresso nella memoria collettiva dei tifosi.

Derby

Ronaldo da fenomeno a “gordo”

Un capitolo a parte lo merita senz’altro Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo “il fenomeno” che sulla sponda neroazzurra ha scritto pagine indimenticabili, siglando pregevoli segnatura anche nelle stracittadine contro i cugini rossoneri salvo poi, riscrivere la storia con un voltafaccia degno sì, di un traditore senza riconoscenza e memoria: il brasiliano, a fine carriera e visibilmente appesantito, in un pomeriggio stracolmo di fischietti e cori d’insulti, scese in campo lato Milan, insaccando da fuori aerea, la porta di Julio Cesar. Quel Derby l’Inter lo vinse 2-1 grazie alle reti di Ibrahimovic e di Julio Cruz che resero quel tradimento meno amaro.

Quando Milano si spaccava in due

Ogni derby di Milano ha avuto la sua epoca ed i suoi eroi. Domeniche pomeriggio in bianco e nero e rivalità consumate al bar davanti a un caffè o un bicchiere per l’aperitivo: settimane passate a discutere di un rigore dato o negato, settimane da derby! Ma soprattutto, ci sono stati quei calciatori che hanno osato sfidare la città, indossando entrambe le maglie, alcuni sono stati perdonati, altri no. Il derby della Madonnina non dimentica, ma di certo non smette mai di regalare storie indimenticabili.

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