il Leone Acerbi festeggia la vittoria

Tutto quello che di buono si era visto a San Siro contro il Lecce sembra sparito in un batter d’occhio. L’Inter resta a festeggiare il 115esimo compleanno e si dimentica ancora come si segna, malgrado il merito di aver creato tanto contro lo Spezia. La più grande chance ce l’ha Lautaro dal dischetto ma come la storia nerazzurra insegna, il cambio di tiratore non porta quasi mai bene e infatti l’argentino lo sbaglia.

Nel secondo tempo non cambia la melodia, anche se la musica dell’Inter pare non sentirsi. I ragazzi di Inzaghi arrivano da tutte le parti ma la porta di Drągowski sembra stregata e il pallone non entra in nessun modo; nerazzurri in panne e Spezia in vantaggio alla prima occasione con un gol che sa tantissimo di Derby: come per uno strano scherzo del destino è Maldini junior ad approfittarne. Terzo gol in Serie A per Daniel che punisce l’Inter, dopo la rete al Milan di papà Paolo l’anno scorso, e sempre con la maglia bianconera addosso. La Dea Bendata però dà un’altra possibilità all’Inter, di nuovo dagli 11 metri, e stavolta Lukaku non vuole sentire ragioni: segna ma l’illusione di poterla ribaltare dura pochissimi giri d’orologio. Nzola indossa i panni dell’eroe e ringrazia Dumfries per il rigore concesso.

Nella testa dell’Inter continua ad esserci la sfida di Champions League contro il Porto, forse il troppo pensiero ha scombussolato i piani di Inzaghi che ora non può più sottovalutare nessuna partita e nessun avversario se vuole assicurarsi di arrivare alla fine tra le prime quattro in classifica. Il Napoli ha già intenzione di riscattare l’inaspettata sconfitta dell’Olimpico, a Roma c’è entusiasmo ed il Milan proverà sicuramente a cavalcare l’onda dell’entusiasmo post Tottenham: da adesso non si scherza più, i nerazzurri sono costretti all’all-in nel match con il proprio destino.