È tornata la eSerie A e sono tornate anche le interviste: oggi siamo passati dallo streamer, nonché player del Cagliari eSports, RiberaRibell!
Matteo Ribera, aka RiberaRibell, è un pro-player per il team Exeed e per il Cagliari eSports, che quest’anno rappresenta nella eSerie A. Siamo riusciti a farci una piacevole chiacchierata, dategli un’occhiata nelle righe seguenti!
Ciao Ribera! In primis, cosa si prova a rappresentare un club nella eSerie A?
“Attualmente credo sia l’onore più grande che ci possa essere perché permette di poter partecipare alla eSerie A, che al momento in Italia è la vera unica competizione sportiva di FIFA. Inoltre, il fatto di poter essere inserito in un contesto molto più grande che è quello di una squadra di calcio, mi rende entusiasta: da questo derivano una serie di doveri, tra cui il rispetto del marchio, ma anche dei piaceri, come ad esempio delle possibili collaborazioni con i giocatori della squadra che sono più affezionati ai videogiochi ed eventi allo stadio, ai quali prima potevi assistere soltanto dall’esterno.”
Qual è il rapporto con gli altri membri della squadra? E con i calciatori?
“Il rapporto tra noi player esportivi è sicuramente ottimo perché veniamo tutti dalla stessa realtà di Exeed, collaboriamo e siamo amici dal minuto zero prima che colleghi. Quando poi si è presentata l’occasione quest’anno di far salire a bordo DaniPitbull nessuno di noi si è tirato indietro e abbiamo fatto il possibile per far sì che ciò accadesse, perché poteva dare sicuramente una grandissima mano ed era un piacere condividere con lui un palcoscenico del genere.”
“Se pensiamo invece ai calciatori magari qualcuno ci segue, chiede anche qualche consiglio, però al momento per via della pandemia non abbiamo avuto modo di fare eventi a Cagliari e di conoscerli: è un peccato e mi auguro che le cose possano cambiare a breve.“
Come posso fare per essere ingaggiato da un club?
“Ci sono vari modi per essere ingaggiato da un club: il primo riguarda player professionisti, che hanno come obiettivo quello di performare al massimo per attirare su di essi le attenzioni di squadre di calcio che vogliono lottare per i vertici anche del campionato virtuale, oppure bisogna far parte di un team esportivo, che si occupa di trovare una collaborazione con un team di serie A, cedendo “in prestito” al club le tue prestazioni.“
“Per quanto riguarda invece il lato non professionistico, la serie A mette a disposizione il draft, ovvero una serie di tornei che, se vinti, danno la possibilità di essere pescato da una “lottery”, un po’ come accade in NBA.”
Parlando di Twitch, cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera da streamer?
“Ho iniziato un po’ per gioco, perché da quando sono entrato nell’Accademia dell’Empoli su FIFA 18 volevo condividere i miei tornei e le mie competizioni: Twitch è stata la conseguenza più diretta.”
“Col tempo poi ho capito che non si può andare avanti solo di competitive e quindi ho cercato di costruire la mia figura sui social: ho capito quanto fosse importante, era un’occasione che non andava assolutamente sprecata e quindi ho deciso di continuare questo percorso anche perché è un qualcosa che mi piace fare.”
“L’interazione diretta con le persone che mi seguono mi dà la voglia di andare avanti, anche se quello che è fondamentale in un percorso di questo tipo è la costanza, altrimenti non si va da nessuna parte.”
Qual è il tuo rapporto con gli altri streamer di FIFA?
“Nella mia visione credo che Twitch sia un grande palazzo dove ad ogni piano corrisponde una categoria, FIFA costituisce un piano e su di esso ci sono tutti i piccoli uffici dei singoli streamer. Dobbiamo considerarci innanzitutto dei colleghi e deve esistere il rispetto, sia per le persone in sé che per il lavoro che facciamo. Poi normalmente non ci si può stare tutti simpatici, sarebbe ipocrita pensarlo.”
“Essendo però io una persona molto gioviale, mi piace cercare di andare d’accordo con tutti; infatti, quando magari si crea qualche equivoco mi dispiace e cerco sempre di risolverlo. Poi normalmente ho avuto modo di stringere delle amicizie verissime con alcuni streamer, con Hollywood285 da ormai 5 anni, con Dagnolf, Prinsipe e con altri che mi porto dentro.”
Vista la tua recente laurea ti chiedo: è stato difficile conciliare lo studio con il lavoro e gli impegni quotidiani?
“Conciliare lo studio con gli altri impegni non è stato per niente facile: a dirla tutta è stata un po’ una liberazione quest’anno, quando finalmente ho raggiunto la laurea e ho potuto dedicarmi anima e cuore a quello che difatti da una passione è diventato il mio lavoro.”
“Alla fine però ci sono tante persone che magari studiano e lavorano anche per pagarsi gli studi stessi, quindi non credo di aver fatto nulla di speciale: semplicemente credo di essermi organizzato bene, alle volte facendo qualche sacrificio in più, rinunciando a un’uscita, a una serata in discoteca, a una partita di calcetto per chiudermi o sui libri o per registrare un contenuto, ma l’ho fatto sempre col sorriso perché ero consapevole di ciò che stavo facendo e che era tutto per me, sia lato lavorativo che formativo.”
Non molto tempo fa sei riuscito a promuovere una raccolta fondi per il conflitto in Ucraina, ottenendo un grande riscontro da parte della community. Cosa si prova ad aver raggiunto questo incredibile traguardo?
“Per quanto riguarda il conflitto russo ucraino, così come feci col covid, ho sentito di non riuscire a girare lo sguardo dall’altra parte. Poi, trattandosi di un tema che avevo studiato, sentivo che potevo anche dire la mia. Quindi, senza alcuna presunzione giornalistica o altro, ho iniziato questa serie di live dove abbiamo seguito gli sviluppi degli eventi condividendo pareri, opinioni e sentendo ovviamente gli esperti che ne conoscevano più di noi.“
“Il tutto poi è culminato con questa raccolta fondi con la quale abbiamo raccolto quasi 2.000 €: credo sia un bellissimo messaggio cercare di sfruttare il potere mediatico che magari si è acquisito tramite un social per cercare di fare la differenza in un momento come questo.”
“Sono stato veramente contentissimo di quello che è stato raggiunto ma il merito non è mio, perché io sono solo il tramite: il merito è dei ragazzi e della loro generosità, della mia community che veramente mi rende fiero ogni giorno, non solo per questo.”
Ci teniamo a ringraziare nuovamente RiberaRibell per la disponibilità, dalla redazione di marcobarzaghi.com è tutto! Alla prossima intervista!